Agricoltura: dal 2010 al 2019 calo delle imprese attive nel Lazio. Roma e Viterbo con il numero più alto di aziende

Analisi dello Studio Legale Lacalandra sullo stato di sovra indebitamento che colpisce le imprese agricole.

Il settore agricolo lombardo vive da anni un periodo di crisi. Nel 2019 nella regione sono 41.542 le imprese attive di “agricoltori, allevatori, attività di caccia e servizi connessi”, in calo del -0,3% rispetto al 2018 e del -10,3% sul 2010. Un dato, quest’ultimo, più rassicurante rispetto la media nazionale (-14,5%). Una fotografia, quella evidenziata dallo Studio Legale Lacalandra di Milano, specializzato in diritto fallimentare e crisi da sovraindebitamento, su base dati Unioncamere-InfoCamere (Movimprese), che ha portato tanti piccoli imprenditori del settore prima a indebitarsi e successivamente a non riuscire a pagare i debiti, inclusi quelli fiscali.

Cosa possono fare questi imprenditori che si trovano in difficoltà economica? Un aiuto arriva dalla legge sul Sovraindebitamento (L. 3/2012), che permette a soggetti non fallibili “meritevoli” di ridurre i debiti in base alle proprie capacità economiche.

Si tratta di una legge che può aiutare concretamente le imprese laziali del settore agricolo che in anni di difficoltà sono state costrette a dover chiudere. Quali sono le aree geografiche più critiche? Tra le province della regione, nel 2019, rispetto al 2010, il calo maggiore è stato registrato a Latina (-16,6%; 9.255 imprese attive). Seguono Frosinone (-10,6%; 5.424 imprese) Roma (-10,5%; 11.741 imprese), Viterbo (-7%; 11.571 imprese), Rieti (-4,3%; 3.551 imprese). Roma e Viterbo sono le città con il numero più alto di imprese del settore sul territorio.

La Legge sul Sovraidebitamento rappresenta una valida soluzione per chi si trova ad affrontare una situazione di difficoltà economica – commenta l’Avv. Pasquale Lacalandra –. L’obiettivo della legge è, infatti, quello di aiutare anche i piccoli imprenditori a superare momenti particolarmente difficili come una congiuntura del mercato negativa non prevedibile. I numeri, però, confermano come questa proceduta sia ancora poco utilizzata. È importante che si faccia una maggiore comunicazione su questo tema, in modo da informare i cittadini dell’esistenza di un’alternativa in grado di aiutarli a risolvere i loro problemi. Ma su questo punto bisogna fare chiarezza. Non è una legge per i “furbi”, bisogna essere meritevoli altrimenti non è possibile accedervi. Inoltre, non bisogna dimenticare che questa procedura risulta vantaggiosa anche per il creditore, poiché, senza la ristrutturazione del debito, correrebbe il rischio di perdere totalmente ogni possibilità di recupero.”

Ad oggi sono tanti i casi risolti positivamente grazie alla legge sul Sovraindebitamento. Il Tribunale di Como ha decretato la riduzione di un debito fiscale da circa 1,4 mln a 350 mila euro in favore di una imprenditrice e la riduzione di un debito da 509 mila a 54 mila in favore di un lavoratore dipendente. Il Tribunale di Busto Arsizio (VA) ha invece ridotto una cartella esattoriale Equitalia da 86mila euro a 11mila euro (-87%) mentre il Tribunale di Monza ha ridotto il debito da oltre 150mila a 52mila euro (-65%).

 

SCHEDA SOVRAINDEBITAMENTO 

 

  • Legge n.3 del 27 gennaio 2012
  • Cos’è il sovraindebitamento: è la situazione di squilibrio economico tra i debiti scaduti e il patrimonio del debitore.
  • Chi può attivare la procedura: le procedure riguardano i debitori non soggetti al fallimento (consumatori, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi in genere, ecc.). Il procedimento per la composizione della crisi da sovraindebitamento permette di rivolgersi, tramite l’OCC, al tribunale con una proposta che, se accolta, diventerà vincolante per i creditori, anche se non si prevede il pagamento integrale di tutti i debiti.
  • Tribunale competente: tribunale del luogo in cui il debitore ha la residenza o la sede principale.
  • Vantaggi:riduzione del debito in base alle proprie capacità economiche

 

 

Provincia Num. Imprese attive COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACCIA E SERVIZI CONNESSI – 2019 Var.% 2019 / 2018 Var.% 2019 / 2010
LT 9.255 -1,4% -15,6%
FR 5.424 0,6% -10,6%
RM 11.741 -0,6% -10,5%
VT 11.571 -0,2% -7,0%
RI 3.551 2,0% -4,3%
LAZIO 41.542 -0,3% -10,3%

 

Fonte: elaborazione Studio Legale Lacalandra su base dati del portale Movimprese di Unioncamere-InfoCamere

 

 

Regione Num. Imprese attive COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACCIA E SERVIZI CONNESSI – 2019 Var.% 2019 / 2018 Var.% 2019 / 2010
FRIULI-VENEZIA GIULIA 12.654 -2,3% -26,8%
LIGURIA 9.022 -2,4% -24,8%
VALLE D’AOSTA 1.418 0,0% -23,3%
MARCHE 25.084 -2,9% -21,4%
EMILIA ROMAGNA 52.809 -2,5% -20,6%
PIEMONTE 49.880 -1,9% -19,0%
VENETO 62.251 -1,5% -17,6%
CAMPANIA 58.630 -2,5% -16,8%
ABRUZZO 25.735 -1,3% -15,5%
SICILIA 77.872 0,3% -14,4%
LOMBARDIA 43.557 -2,0% -14,2%
MOLISE 9.671 -2,3% -13,7%
PUGLIA 76.245 -1,0% -13,2%
UMBRIA 15.951 -1,4% -11,2%
LAZIO 41.542 -0,3% -10,3%
BASILICATA 17.767 -1,1% -9,2%
TOSCANA 37.356 -1,3% -9,2%
TRENTINO-ALTO ADIGE 27.673 -0,7% -5,6%
SARDEGNA 33.267 -0,4% -5,1%
CALABRIA 30.812 0,3% -2,1%
ITALIA 709.196 -1,3% -14,5%

 

Fonte: elaborazione Studio Legale Lacalandra su base dati del portale Movimprese di Unioncamere-InfoCamere

 

 Nella foto Pasquale Lacandra

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