A Vitorchiano la mostra “0.2”di Arti Visive, i pittori De Angelis e Riccioni in dialogo nello spazio museale curato da Salvatore Enrico Anselmi

Presso l’ex Convento di Sant’Agnese a Vitorchiano  alla presenza del vicesindaco Federico Cruciani , ha preso il via la mostra “0.2”di Arti Visive, promossa da Eipaa e Tusciarte Muse.
Lo spazio museale, allestito magnificamente da Salvatore Enrico Anselmi, ospita le personali di Massimo De Angelis e Luigi Riccioni.
La mostra resterà aperta fino al 20 settembre 2025, offrendo al pubblico il dialogo che Anselmi ha costruito come sommatoria di due percorsi individuali: due linguaggi espressivi che si incontrano in forma dialettica, con l’obiettivo di valorizzare un luogo storico al quale le opere sono state pensate e dedicate.
Dopo l’esperienza nel chiostro longobardo della chiesa di Santa Maria Nuova a Viterbo, l’evento trova ora nuova vita a Vitorchiano, nell’ex convento di Sant’Agnese.
Massimo De Angelis propone frammenti, sedimentazioni e sovrammissioni cromatiche su supporti che, attraverso assemblaggi, si trasformano in sculture pigmentate. Opere che conservano tracce storiche commiste ad abrasioni e sottrazioni, lacerti figurativi atemporali simili ad àgalma pittorici. Strutture dittiche o polittiche, con architetture interne e richiami al costruttivismo, in cui la materia e l’azione cromatica trascendono il supporto. Ne scaturiscono figurazioni astratte che evocano prototipi, entia vitae, objets trouvés, cascami ricollocati sull’altare del tempo, in un gioco di fughe e ritorni, memorie comunitarie e collettive.
Luigi Riccioni indaga l’essere vivente sezionandolo nelle sue fratture, increspature e contraddizioni. Le sue sculture, tra brutalismo e raffinatezza, mostrano superfetazioni anatomiche, frammenti di martirio, volumetrie antropomorfe: figure solide e compatte, eppure segnate da fenditure e fessure. Attanti residuali, pesanti per il loro pondus ma al contempo attraversati da una diafana luminosità. Idoli agnostici, scorie scultoree che si ergono nello spazio come sentinelle e frammenti significanti, memorie di fregi, basamenti e riti antichi. Un percorso in cui emerge l’uomo come atavico nemico di sé stesso.
La mostra, inaugurata questa sera, sarà visitabile gratuitamente ogni giorno fino al 20 settembre 2025, con i seguenti orari: 10:30 – 12:30 e 16:00 – 20:00.
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