A Viterbo il salone dell’enogastronomia laziale

di Luciano Costantini

Fare del marchio Tuscia Viterbese un marchio a livello nazionale. E anche di più. Tecnicamente attraverso la trasformazione di marchio collettivo a marchio di certificazione, con l’accompagnamento della Camera di Commercio. Non sarà un percorso facile, ma è fondamentale per lo sviluppo economico e turistico del territorio. Il meeting che si svolge in via Fratelli Rosselli (presenti il sindaco di Viterbo Giovanni Arena e gli assessori De Carolis, Salcini e Mancini) diventa anche il momento per fare il punto dello stato dell’arte, cioè di tirare un bilancio, a sedici anni dal lancio del marchio, e prima di intraprendere la sfida della “nazionalizzazione e internazionalizzazione”. Il segretario generale della CCIAA, Francesco Monzillo, con tanto di slide illustra la consistenza del brand viterbese: 250 aziende licenziatarie, 14 botteghe del gusto, 3 distributori, impegnati su un amplissimo fronte commerciale, dall’olio extravergine al miele, dalle carni ai vini, dalla pasticceria alle nocciole, dalla ristorazione all’artigianato artistico. “Questa è la nostra ricchezza che dobbiamo ulteriormente valorizzare”, puntualizza. Ma sul percorso vi sono evidentemente anche degli ostacoli che vanno rimossi, come le difficoltà, quasi ataviche, delle aziende a fare aggregazione, a fare squadra. “Comunque – precisa Tiziana Laureti alla prima uscita come direttore del Dem/dell’Università della Tuscia – noi abbiamo un capitale sociale ambientale e un senso di appartenenza da valorizzare che possono diventare carte vincenti”. Lo scopo dell’accordo Camera di Commercio/imprenditori è vendere meglio la Tuscia Viterbese, vendere i suoi prodotti caratterizzandoli per la qualità e la territorialità, creare una rete di imprese per limitare la loro frammentazione che non è mai un parametro vincente. “Noi ce la metteremo tutta – garantisce il presidente Domenico Merlani – nella speranza di poter riavere le risorse necessarie, quelle che ci sono state tagliate da tre/quattro anni”. Intanto però il numero uno di via Rosselli dà una notizia praticamente certa: “Il prossimo anno Viterbo ospiterà il salone enogastronomico laziale con l’obiettivo di realizzare nella nostra città un evento di livello nazionale e internazionale”. A organizzarlo, ovviamente la CCIAA, la Regione e il Comune capoluogo.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI