A palazzo Boncompagni Ludovisi, la mostra FIFTIES IN ROME. La couture anni ’50 (RMX)

Il villino Boncompagni Ludovisi, ospita il Museo per le Arti Decorative il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX che nasce nel 1995, grazie al generoso lascito della principessa Blanceflor de Bildt Boncompagni che lo donò con i relativi arredi allo Stato Italiano.

Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX accoglie fino al 14 gennaio 2024 la mostra FIFTIES IN ROME. La couture anni ’50 (RMX)

Aperta il 14 novembre 2023 si protrae fino al 14 gennaio 2024 è curata da Stefano Dominella presidente onorario della maison Gattinoni, in collaborazione con l’Accademia del Lusso ente italiano di alta formazione specializzato nella preparazione di profili creativi e manageriali per settori moda e design.

L’esposizione-performance Fifties in Rome racconta la rivoluzione dello stile, ripercorrendo attraverso una ricercata selezione di abiti (alcuni mai esposti prima d’ora) il periodo irripetibile degli anni ’50, fondamentale per la storia del Made in Italy.
Le creazioni provengono dall’archivio storico personale di Stefano Dominella, curatore dell’esposizione, dalle collezioni di moda del Museo Boncompagni Ludovisi e da importanti archivi storici privati. Gli ambienti e gli arredi di gusto eclettico romano di inizio Novecento del Museo diventano la location per l’ambientazione di una suggestiva esposizione anni Cinquanta accompagnata da alcuni abiti tratti dall’archivio storico museale.

La moda degli anni ’50 ha influenzato tutte le decadi successive. Dopo la Seconda guerra mondiale si apre in Italia un decennio di grande ottimismo, di sviluppo economico, di benessere diffuso che si riflette in una vera e propria rivoluzione dello stile.

Grazie al sostegno finanziario del Piano Marshall gli studi di Cinecittà diventano un polo attrattivo per l’industria cinematografica hollywoodiana, decretando la fusione dell’alta moda italiana con il cinema americano e la nascita di quella Hollywood sul Tevere che in brevissimo tempo raggiungerà con La dolce vita il massimo splendore e consacrerà la città di Roma come culla dell’haute couture.

“Non capita spesso che a Roma si celebri la moda, eppure, dalla fine degli anni ’40, fu proprio nella capitale che alcuni tra i più talentuosi creatori di moda diedero vita alle loro attività con un estro artistico di tale portata da determinare l’ascesa e il consolidamento del Made in Italy in tutto il mondo. 
In questa prospettiva la mostra Fifties in Rome è un’occasione unica, soprattutto per i più giovani, di vedere da vicino le mirabilie della creatività e dell’alto artigianato italiano e di ammirare, tra le altre, le creazioni di Carosa, Fernanda Gattinoni, Tiziani, Schoubert, Antonelli, Fabiani”.
(Stefano Dominella, curatore della mostra FIFTIES IN ROME).

Palazzo Boncompagni Ludovisi ospita diverse sale tematiche come la Galleria degli arazzi, le cui pareti sono ornate da preziosi arazzi fiamminghi del XVII secolo, la Sala della culla dei principi Savoia, che prende il nome dalla straordinaria culla in bronzo, argento e rame, realizzata dallo scultore romano Giulio Monteverde nel 1901, il Salone delle vedute, decorato con i ritratti della principessa Alice Blanceflor Boncompagni Ludovisi De Bildt, e di sua madre, Alessandra Keller. In questa sala trovano posto anche gli abiti donati dalle prestigiose maison romane d’alta moda tra cui Sarli, Gattinoni, Valentino, Raffaella Curiel, Marella Ferrara, Lorenzo Riva e Renato Balestra. Un’altra sala ospita il ritratto di Papa Gregorio XIII Boncompagni, oltre a un’elegante scrivania del XVII secolo sulla quale è posizionato un mappamondo del celebre incisore di Strasburgo, Matthäus Greuter (1554-1638).

Duilio Cambellotti, artista eclettico e versatile, è dedicata la sala de Il Modernismo, dove è esposta la grande vetrata I Guerrieri, realizzata dalla Vetreria Picchiarini.

Nella sala Tra Futurismo e Déco si trovano dipinti di Giacomo Balla, di Gian Emilio Malerba, di Vinicio Berti e fotografie dell’ungherese Oskar Brázda, oltre a un tappeto di Prampolini.

Il palazzo ospita, infine, altre sale tra cui la Sala con la Primavera, la Sala degli affetti, la Sala degli Anni Trenta, la stanza da bagno fatta decorare in marmo giallo e verde dal principe per la sua adorata consorte, il Piccolo Atelier della moda con cappelli e calzature artigianali e la sala La Palma della moda, dedicata all’affascinante Palma Bucarelli, indimenticabile Sovraintendente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, che nel 1996 donò il suo prestigioso guardaroba al Museo.

 

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