A Celleno e Viterbo due eventi dedicati all’artista Toni Arch

Antonio-Tonietti cover
Due in uno, il doppio appuntamento in ricordo di Toni Arch (Antonio Archilletti 31.01.1933 – 31.07.2022) previsto a Celleno e Viterbo, a cura di Alfredo Giacomini e organizzato dall’Associazione Benvenuto Cellini di Celleno e dall’associazione culturale Spazio Inter Artes, diretta da Barbara Aniello.
Si tratta di due i distinti eventi in programma: TONI RACCONTA nello Spazio Inter Artes in via della Volta Buia 36 a Viterbo il 31.01.2024 alle ore 18,00
e GLI AFFRESCHI DI TONI nella ex chiesa di San Carlo nel Borgo Antico di Celleno il 03.02.2024 con inaugurazione alle ore 16,00.
L’appuntamento di Viterbo ha una data simbolica e sarà l’occasione per ascoltare brani tratti dall’autobiografia di Toni grazie alla voce prestata da Saverio Senni e associata a immagini riferite all’opera dell’artista.
Nella mostra di Celleno, che sarà possibile visitare dal 2 al 10 febbraio, verrà invece esposta una selezione di opere, gelosamente custodite dagli amici di Toni Arch.
Chi era Toni Arch
Toni, nato a Roma nel 1933, ha vissuto tra Roma, Milano e Genova prima di approdare a Celleno. Studia al Centro Cinematografico di Roma e nel 1955 inizia l’attività di scenografo. Del 1961 sono le prime esposizioni sotto l’impulso di artisti e critici: Giovanni Anceschi, Enrico Castellani, Gianni Colombo, Franco Grignani, Bruno Munari e tanti altri a lui cari come i critici Gillo Dorfles, Corrado Maltese, Guido Montana, Cesare Vivaldi, Germano Beringheli. Anna Cochetti, Luciano Marziano.
Toni Arch ha realizzato oltre 300 esposizioni tra personali e di gruppo in Italia e all’estero.
La prima importante mostra è alla Biennale di Venezia nel 1962 con il GRUPPO TAV TEATRO.
Negli anni 1983, 1996 e 1999 partecipa alla Biennale di Cleveland, nel 1988 e nel 1991 espone alla Biennale di Malta, nel 2000 alla Biennale di Sanremo, nel 2001 alla X Biennale di Taipei, nel 2007 a Baijing in China nel Padiglione Italiano del Worl Art Museum.
Le opere di Toni Arch sono un labirinto, un invito a trovare la via d’uscita percorrendo una strada colorata che prende il nome dei sorprendenti titoli delle sue opere.
Le immagini dei quadri che Toni ci ha lasciato hanno la leggerezza del disegno di un bambino che per la prima volta tocca la tela con le mani intrise di colore. Una leggerezza ottenuta dopo un lungo percorso artistico e molteplici rigorose sperimentazioni della tecnica pittorica che adotterà negli ultimi decenni della sua vita in tutte le opere: una sovrapposizione di strati di intonaco colorato applicato sulla tela, ottenuto con finissima polvere di pietra e ossidi colorati.
locandina dentro
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