Movimento Insieme per l’Ospedale di Tarquinia: “Anche al Pronto Soccorso diminuiscono gli accessi per mancanza di operatori”

Ospedale di Tarquinia

Il Movimento Insieme per l’Ospedale di Tarquinia non si arrende di fronte all’azione preordinata, dimostrata dai fatti e da noi instancabilmente denunciata già da tempo, mirata a chiudere il nostro ospedale, reparto dopo reparto.
Adesso tocca al Pronto Soccorso: senza gli operatori adeguati alle funzionalità dell’emergenza, come cardiologi e ortopedici, non è in grado di erogare servizi essenziali e per questo gli accessi continuano inesorabilmente a diminuire. Non a caso la dirigenza ASL si è ben guardata dal fornire i dati, come più volte da noi richiesto. Dati che confermerebbero le nostre affermazioni.

Morte per inedia, esattamente come qualcuno s’era immaginato di far morire il nostro ospedale. E non ci si racconti più che si stanno eseguendo lavori per rendere attrattiva la struttura ai medici che in futuro dovrebbero venire a Tarquinia, perché è stato soppresso l’unico vero attrattore, costituito dalla continuità di prestazioni di una struttura sanitaria scelta da molti per la qualità dei reparti ormai chiusi. Basti pensare all’eccellenza rappresentata fino a poco tempo fa dal Reparto di Ortopedia. Non sei credibile, cara dirigenza ASL.

E ancora: a che serve sprecare risorse per realizzare la Casa della Comunità, già fallita prima di iniziare perché manca e mancherà il personale che dovrebbe farla funzionare?
Il Comitato che rappresenta il Movimento denuncia che il primo responsabile di quello che accade al nostro ospedale è il Direttore Generale della ASL, profumatamente pagato, ma che non è capace di darci i servizi sanitari previsti dall’Atto Aziendale e dalla programmazione regionale. Chi dirige la ASL non è riuscito ancora a dare un primario al Reparto di Medicina, l’unico sopravvissuto.

Non possiamo non denunciare poi le pantomime di tutti i “fotomodelli”, consiglieri regionali o altri esponenti politici, che invece di preoccuparsi di pungolare la dirigenza ASL perché provveda a riaprire i reparti, approfittano di ogni acquisto di macchinario destinato al nostro ospedale per speculare sulla sofferenza di una città e mettersi in mostra.
Non c’è che una parola per rispondere a un tale cinismo: vergogna! E intanto sono in agguato gli sciacalli della sanità privata, che qualche compare politico probabilmente hanno.

Gruppo con striscione

Comitato “Insieme per l’Ospedale di Tarquinia”

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