L’arte di Roberta Morzetti approda al MoMa di New York

di Giancarlo Guerra

Selfie 22-cover

La straordinaria arte di Roberta Morzetti, poliedrica artista tuscanese, varca l’oceano Atlantico. La sua opera “Selfie_22” è stata infatti selezionata per l’Atlante dell’Arte Contemporanea, edizione 26, edito da Giunti, la più autorevole e longeva pubblicazione dedicata all’arte contemporanea italiana la cui presentazione si terrà quest’anno, per la prima volta, proprio al Museum of Modern Art di New York, un luogo simbolo dell’arte moderna nel mondo.

“Sono felice di condividere questo riconoscimento per me straordinario – spiega l’artista tuscanese -. Entrare a far parte della storia di questo Atlante, nato nel 1940, rappresenta per me un momento di profonda gratitudine e consapevolezza. La selezione della mia opera è stata curata dal critico d’arte e direttore editoriale Daniele Radini Tedeschi, la cui attenzione verso la mia ricerca rappresenta per me una conferma importante del valore e dell’autenticità del mio percorso”.

Roberta Morzetti 2

Nata a Tarquinia nel 1979, dopo essersi formata all’Accademia di Belle Arti “Lorenzo da Viterbo” conseguendo, nell’anno 2005, il diploma accademico, con lode, Roberta inizia le sue esperienze lavorative nel mondo della moda, ideando linee di abbigliamento con materiali riciclati.

A Roma, diviene assistente ai costumi di Andrea Viotti, nella compagnia di Gabriele Lavia (“Le Nozze di Figaro”, regia di Matteo Tarasco, 2007, Teatro Eliseo; “Misura per Misura”, regia di Gabriele Lavia, 2007, Teatro Argentina), di Laura Costantini (per i musical “A un passo dal sogno”, 2008, “Portamitanterose.it”, 2009, regia di Marco Mattolini, Teatro Brancaccio; per il film “Non c’è due senza te”, regia di Massimo Cappelli, 2015), di Michela Marino (per il cortometraggio “Anni 30”, regia di Luciano Melchionna, 2008). Dal 2012, si dedica all’ideazione e alla realizzazione di sculture di grandi dimensioni, eseguendo calchi direttamente sul proprio corpo, per poi rielaborare, incendiare ed assemblare con altri oggetti i lavori così ottenuti.

“Con “Selfie_22” – prosegue Roberta Morzetti – ho voluto esplorare il tema dell’identità e dell’autocelebrazione, mettendo in discussione l’immagine di sé che costruiamo e consumiamo ogni giorno. L’opera unisce scultura e mixed media, in un linguaggio che parla di fragilità, vanità e ricerca interiore. Scelgo di lavorare quasi esclusivamente con il bianco: per me è il colore della vita e dell’innocenza, ma anche del lutto e della trasformazione. Nelle culture orientali, il bianco segna la soglia tra ciò che finisce e ciò che rinasce – ed è proprio in questa ambivalenza che riconosco il senso più profondo della mia arte. Il fuoco è l’elemento che mi definisce: lo utilizzo non solo come forza distruttiva, ma come principio generatore. Le uniche colorazioni presenti nelle mie sculture non derivano da pigmenti, ma dalle tracce lasciate dalla fiamma, che crea texture irripetibili. Il fuoco diventa così il simbolo di un’energia che consuma per creare, che chiude un ciclo per aprirne un altro. In fondo, tutto il mio lavoro parla proprio di questo: della morte come passaggio, della rinascita come promessa. Perché credo che la fine non sia mai un punto, ma una soglia”.

Come nasce l’inserimento della tua opera nell’Atlante e, di conseguenza, il tuo “debutto” oltreoceano?

Questo traguardo è nato da un incontro speciale con la dottoressa Ariadne Caccavale, curatrice d’arte, che ha scoperto il mio lavoro su Instagram. Dopo il primo contatto, abbiamo ricordato di esserci già conosciute in occasione di una mostra dell’artista Archeo, da lei curata. Da quella ritrovata sintonia professionale è nata la proposta di presentare il mio lavoro alla giuria dell’Atlante, accolta con entusiasmo.

L’evento a New York è in programma ad inizio del prossimo anno, quali sono invece i tuoi appuntamenti più a breve?

La gioia per questa selezione si unisce alla mia imminente partecipazione a Roma Arte in Nuvola, dove sarò presente dal 21 al 24 novembre presso lo stand di Alessia Benanni – Art Hotel (Parigi, Roma, Milano). Per l’occasione presenterò cinque nuove sculture sul tema della rinascita, a cura dell’architetto Marco Giammetta: un messaggio silenzioso di speranza e bellezza, che oggi più che mai considero essenziale per l’umanità. Inoltre, il mio cammino mi porterà prima a Milano e poi in un importante museo in Austria.

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