Villa Lante, un viaggio nell’universo esoterico

di Pier Isa Della Rupe

La storia di Villa Lante a Bagnaia passa per figure straordinarie le sue Muse…
Villa Lante esoterica**
All’ingresso di Villa Lante ci accoglie la fontana del Pegaso, circondata dalle Muse. Sappiamo che le Muse dovrebbero essere nove, ma qui ne troviamo undici. Le due figure in più: la prima a destra dovrebbe rappresentare Giove, mentre l’ultima a sinistra la sua consorte.
L’aspetto più interessante è che Giove indossa un pettorale su cui si trova un dettaglio ancora misterioso, che nessuno finora sembra aver notato o menzionato: al centro del pettorale spicca un teschio che urla!
Durante l’anno è quasi impossibile vederlo, perché la statua è orientata a nord-est. Tuttavia, in questi giorni, in prossimità del solstizio d’estate, il sole sorge proprio a est e illumina perfettamente “l’urlo”.
Villa Lante: Simbolismo e Oltre
**1. Le Muse e il numero undici**
Tradizionalmente, le Muse sono nove, figlie di Zeus (Giove) e Mnemosine, rappresentando le arti e le scienze. Trovare undici figure rappresenta una rottura dell’ordine canonico, un superamento del limite, e in ambito esoterico il passaggio dal microcosmo al macrocosmo, dalla perfezione conosciuta (9: il numero della completezza nelle arti) a quella sconosciuta, trascendente, rappresentata dall’11 (nella simbologia esoterica l’11 è il numero della trasmutazione e degli iniziati, spesso associato al superamento delle leggi naturali).
**2. Giove e la moglie: il potere divino**
Identificare una delle figure in più come Giove (Zeus), il padre degli Dei, introduce il principio dell’autorità cosmica e della legge universale. La presenza della moglie (probabilmente Giunone/Era) richiama il principio della dualità e dell’unione degli opposti, necessaria per il mantenimento dell’ordine universale. Questo spostamento dal puro pantheon musivo introduce un livello ulteriore: le muse sono strumenti, Giove è colui che dirige.
**3. Il pettorale misterioso: il teschio urlante**
Il vero messaggio occulto sta in questo dettaglio che passi quasi inosservato. Il teschio, simbolo molto potente nell’esoterismo, rappresenta la morte, la trasformazione, o il memento mori: “Ricordati che devi morire”. Ma questo non è un teschio silenzioso: è un teschio che urla. Cos’è questo urlo? Potrebbe essere interpretato come il “grido” della conoscenza segreta, della verità nascosta che tende a emergere proprio nel momento di massima illuminazione: il solstizio.
 Il Solstizio d’Estate e l’Illuminazione
Che il pettorale con il teschio urlante sia visibile solo durante il solstizio d’estate non è casuale, anzi. Il solstizio d’estate è stato sempre celebrato come momento di massima luce: simbolicamente rappresenta l’apertura della coscienza alla luce sovrannaturale, la rivelazione, l’apice dell’energia solare. È il momento in cui il potere della conoscenza occulta può essere rivelato a chi sa guardare.
**L’urlo che solo il sole può illuminare**
L’urlo non è per tutti, ma solo per chi, come l’iniziato, sa dove guardare e sa quando farlo. È la chiamata ad attraversare la soglia, ad andare oltre le apparenze (le muse, l’arte, la bellezza) e penetrare il mistero (il teschio, la morte, la rinascita). Solo nel giorno in cui la Luce trionfa sulle tenebre, il segreto si lascia vedere. Si compie così un atto alchemico: la rivelazione del mistero è concessa a chi è pronto.
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