Venerdì 2 febbraio, alle ore 17,30, presso la Biblioteca Comunale di Acquapendente si terrà la conferenza su “I roccoli di Acquapendente ed altre architetture vegetali”, con introduzione della Soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, architetto Margherita Eichberg, ed interventi del professore Antonio Quattranni su “Storia e antropologia del roccolo e di altre tecniche di uccellagione nell’Alto Viterbese”, del giovane Alfiere della Repubblica Francesco Barberini su “L’ornitologia della tradizione” e dell’architetto Renzo Chiovelli su “Roccoli ed altre architetture vegetali ad Acquapendente. Un patrimonio verde da salvaguardare”. Nel corso della conferenza verrà ricordato, ad un anno dalla scomparsa, il professore Giovanni Carbonara, storico dell’architettura e teorico del restauro, considerato il capofila della cosiddetta Scuola Romana del restauro. Carbonara si è occupato anche del restauro del verde e dei giardini, considerandoli un’opera d’arte vivente, ma sempre soggetta ad una visione critica del restauro, “nell’intento di non nuocere, di conservare ed, ove possibile, di rivelare, facilitando la ‘lettura’ di ciò che il passato ci ha lasciato in eredità, con grande impegno, con amore per le antiche testimonianze e con serietà “. Ed è seguendo le parole del grande architetto che è stata pensata tale conferenza a cui, si spera, possano seguire gli interventi di conservazione e restauro delle architetture vegetali aquesiane.
L’Architetto Renzo Chiovelli: “Sulle alture collinari attorno all’abitato di Acquapendente si trovano ancora alcune strutture architettoniche vegetali che facevano parte di parchi di famiglie signorili, in cui sono presenti dei roccoli per l’uccellagione, assieme ad altri impianti vegetali che erano stati concepiti a scopi ricreativi.- riferisce Chiovelli – Il più esteso e maggiormente dotato di strutture verdi di questo tipo è sicuramente il parco della Piantata Cozza-Nardelli che si estende su una lunga lingua di terreno, partendo dalla Via Cassia con un’ampia cancellata tra pilastri in pietra realizzati ad inizio XX secolo, e raggiungendo il roccolo mediante un lungo viale alberato. Il roccolo Cozza-Nardelli, così come quello che era della famiglia Taurelli, posto su un’altra altura, a nord del centro storico, sono entrambi strutturalmente del tipo classico. Orientati a nord-est, perché destinati alla caccia agli uccelli che in autunno migrano verso meridione, sono costituiti da un ‘colonnato’ di piante arboree potato come un ampio pergolato, dalla pianta circolare, in modo da poterci installare le reti impiegate per la cattura degli uccelli. La struttura vegetale è contornata da alberi d’alto fusto e, al suo centro, si apre il ‘tondo’ in cui si trovano piante con bacche e dove venivano posti vari tipi di richiami per attirarvi gli uccelli. Un edificio o torretta in muratura, posto sul lato a monte del roccolo, costituiva la postazione dell’uccellatore e serviva anche da casa di caccia. Una torretta ancora dotata di tutti gli ambienti che erano necessari a questo tipo di caccia, è presente anche in un’altra tenuta che era posta in prossimità delle mura urbane ed era stata realizzata nell’Ottocento dalla famiglia Antonaroli Feliziani”.
La conferenza è patrocinata dal Comune di Acquapendente, dell’Ecomuseo Alta Tuscia del Paglia e dell’Ordine degli Architetti di Viterbo e Provincia, per i cui iscritti all’albo sono riservati crediti formativi professionali per la partecipazione alla conferenza. “Con questo incontro, – conclude Chiovelli – volto a fare conoscere le architetture vegetali presenti nel territorio aquesiano, si auspica che prenda avvio un’attenta opera di prevenzione o tutela di tali opere, vero ed autentico atto di ‘conservazione’ del patrimonio verde che è giunto sino a noi”.
(AM Vinci per l’architetto Renzo Chiovelli)



























