Ex Scuderie del Bramante siamo all’anno decimo quarto, il fine lavori legato al prossimo Giubileo

di Luciano Costantini

Se per il gerontocomio San Simone e Giuda siamo all’anno zero (niente soldi e neppure uno straccio di progetto esecutivo), per le ex Scuderie del Bramante a Viterbo in località Sallupara, siamo all’anno decimo quarto (quello che inizia con l’acquisto da parte del Comune del bene demaniale). E comunque c’è la speranza nel definitivo restauro e riqualificazione. Una speranza legata esclusivamente al prossimo Giubileo (in particolare alle sue risorse) e dunque a qualcosa di suggestivo e quasi trascendentale, vicino il Padreterno. O magari più contiguo a interessi semplicemente umani. Ma c’è pure un rischio. Oggi il recupero delle secolari scuderie di piazza Sallupara, in Viterbo, fatte edificare da papa Giulio II° agli inizi del ‘500 (lunghezza 63 metri, tre navate poggianti su 24 colonne di peperino alte quasi 5 metri, in grado di ospitare 200 cavalli), è oggettivamente in una situazione di stallo. Così come i finanziamenti messi a disposizione da Carivit e Cassa di Risparmio, poi confluita in Banca Intesa. E’ opportuno fare un po’ di cronologia per capire lo stato dell’arte. Il primo step risale al 2009: la Regione Lazio premia il Comune di Viterbo, sindaco Giulio Marini, come amministrazione più virtuosa nel rispetto del Patto di Stabilità. Un riconoscimento di 250.000 euro che servirà ad acquistare le ex Scuderie, o meglio quel che di esse resta, perché sono sepolte sotto 3 metri di macerie. “Abbiamo dovuto spendere 20.000 euro soltanto per rimuoverne 2.000 metri cubi, insieme a tante erbacce e diversi residuati bellici, eredità di un devastante bombardamento del gennaio ‘44”, ricorda l’ex primo cittadino. L’anno dopo l’immobile viene, in effetti, acquisito dal Comune: la Fondazione Carivit mette a disposizione 70.000 euro per il progetto di recupero, e un cospicuo finanziamento arriva dalla Cassa di Risparmio di Viterbo per la ristrutturazione. Primo stralcio dei lavori nel 2014, sindaco Leonardo Michelini. Vengono ripristinati navate, colonne e diversi ambienti. In sintesi, il più viene fatto. Banca Intesa, che ha rilevato Carivit, attiva l’Art Bonus, un meccanismo di sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale, che effettua erogazioni liberali in cambio di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta. Per essere banalmente più comprensibili: io banca do a te Comune dei soldi per valorizzare il tuo patrimonio storico, artistico e culturale, la contropartita per me è un bel taglio sulle tasse. Prima erogazione di 574.402,16 euro il 4 aprile 2019. Ma i denari finiscono e con essi i lavori nelle ex Scuderie. La tabella di marcia e quella contabile, redatte da Art Bonus, è ferma al 26 giugno 2021: interventi previsti 1.300.000 euro, euro ricevuti dal Comune 574.402,16, spesi 635.518,41. Da due anni e mezzo erbacce e calcinacci, comunque i segni del degrado, stanno tornando in modo sempre più invasivo. Ma saranno cancellati. Garantisce la consigliera comunale, Laura Allegrini: “I soldi ci sono e sono previsti dai fondi per il Giubileo. Con Mauro Rotelli e il gruppo di Fratelli d’Italia abbiamo lavorato per ottenere un finanziamento da parte dello Stato. Di quanto? Al momento non conosciamo la cifra”. Non resta, dunque, che aspettare. In seconda battuta dovrà essere individuato un accordo sulla destinazione d’uso delle ex Scuderie: centro culturale, mercato al coperto, o altro? Magari servirà un laboratorio di idee. Giulio Marini non ha dubbi: “Dovrebbe servire per iniziative di socializzazione giovanile in ambito turistico e culturale, come prevede esplicitamente l’accordo con Art Bonus. Utilizzare un monumento di grande valore storico per ospitarvi bancarelle di frutta, verdura, carni e alimentari vari, sarebbe davvero uno schiaffo per la città”. Il tempo, nella circostanza, non è una variabile indipendente: se il manufatto non venisse completato, Art Bonus, cioè Intesa, si riprenderebbe i soldi che ha già versato – e da versare a lavori finiti – perdendo ovviamente il bonus fiscale. Ma la città non avrebbe più – ecco il rischio – le risorse necessarie da destinare alle ex Scuderie. Il Giubileo è la deadline.

 

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