Nazar Boyko, 25enne ucraino trasferito a Capranica: “Pregate per il mio popolo”

di Alfredo Boldorini

BASSANO ROMANO – “Pregate per il mio popolo”. Nazar Boyko, 25enne ucraino di nascita, capranichese di adozione, con studi a Bassano Romano, lancia un appello sul conflitto in atto in Ucraina. Un appello accorato: “Può sembrare banale – dice – , ma voglio solo chiedervi di pregare per il mio popolo. L’unico modo per raggiungere le persone che sono lì al momento è il pensiero. Quindi pensateci”.

 

Parlaci di te: chi è Nazar Boyko?
Mi chiamo Nazar, sono nato a Peremyshlyany, un piccolo paesino in provincia di Lviv (Leopoli). Ho 25 anni e abito a Capranica Scalo da 15 anni. Ho conseguito il diploma presso l’ITIS di Bassano Romano. Dopo il diploma, ho fatto diversi lavori, dal cameriere all’impiegato in un’azienda tipografica, ma attualmente sono disoccupato.

 

Hai dei parenti che sono rimasti in Ucraina?
Sì, ho praticamente tutti i miei parenti lì, tranne i miei genitori che abitano con me a Capranica.

 

Chi è rimasto?
Lì ho zii, cugini, nonni e anche molti amici.

 

Com’è la situazione da loro?
Fortunatamente, la mia regione si trova proprio al confine con la Polonia, per cui non è sotto assedio. Di conseguenza non c’è carenza di acqua, cibo o energia.

 

Perché hai scelto di abitare nella bassa Tuscia?
I miei genitori si sono trasferiti in Italia per motivi di lavoro e io li ho raggiunti dopo un paio d’anni.

 

Nel giorno del tuo compleanno è iniziata l’offensiva russa. Descrivici quel giorno…
Quando ci siamo svegliati, la mattina del 24 febbraio abbiamo acceso la TV per vedere i notiziari ucraini e abbiamo appreso la terribile notizia dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Quel giorno sono state bombardate anche la mia regione (Lviv) e la regione accanto, per cui ho subito chiamato i miei parenti per assicurarmi che stessero bene.

 

Perché secondo te Putin ha deciso di invadere l’Ucraina?
Probabilmente perché temeva l’avvicinamento dell’Ucraina all’Unione Europea e alla NATO e voleva imporre l’influenza russa sul nostro Paese.

 

Come sta rispondendo il popolo ucraino all’invasione?
Molto meglio delle aspettative, sono fiero del mio popolo. A due settimane dall’inizio della guerra, i Russi non hanno ancora preso nessuna delle città più importanti.  Siamo un popolo molto compatto e patriottico, riponiamo molta fiducia l’uno nell’altro e credo che questa unità sia fondamentale in questo momento.

Cosa provi quando vedi alla tivvù colpire i civili, gli ospedali e i bambini?
Paura, tristezza, angoscia, ma soprattutto impotenza: mi chiedo quando finirà tutto questo e quanti ancora dovranno soffrire.

 

Cosa serve secondo te per il cessate il fuoco?
Non credo di saper rispondere a questa domanda, ma immagino che ci debba essere un accordo equo tra le due parti.

 

Com’è la situazione ad oggi nella tua regione?
Ad oggi Leopoli è tranquilla, ma è piena di volontari che preparano cibo, acqua e vestiti per i soldati e per gli ucraini in fuga. Molti dei miei amici ed ex compagni di scuola si dedicano tutti i giorni a queste attività di supporto. Inoltre, la regione è ormai un punto di accoglienza per tutte quelle famiglie che scappano dall’est del paese.

 

Come giudichi l’assistenza umanitaria fornita dai Paesi confinanti?
Sono davvero grato che tutte le regioni confinanti con l’Ucraina siano accoglienti verso i rifugiati. So che al confine vengono accolti con coperte, cibo caldo, acqua e altri beni di prima necessità. Proprio qualche giorno fa, ho visto un video di un proprietario di un hotel in Polonia che diceva di aver messo tutte le stanze a disposizione degli ucraini in fuga e invitava gli altri colleghi del paese a fare lo stesso.

 

Come procede la raccolta dei beni di prima necessità in favore del popolo ucraino?
Benissimo, ci avete aiutati in tantissimi. Colgo infatti l’occasione per ringraziare tutta la comunità di Bassano Romano, Capranica, Vejano, Sutri, Vetralla, Viterbo, Nepi, Monterosi, Oriolo Romano, Manziana e Bracciano. Nonché tutte le scuole che hanno contribuito alle donazioni.

 

Vuoi lanciare un appello?
Può sembrare banale, ma voglio solo chiedervi di pregare per il mio popolo. L’unico modo per raggiungere le persone che sono lì al momento è il pensiero. Quindi pensateci.
#slavaukraini

 

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