Viterbese dura lezione dal Rende e Play-Off appesi ad un filo

di Claudio Petricca

VITERBESE (3-4-1-2): Valentini; Atanasov, Rinaldi, Coda (9’s.t. Sini); Zerbin, Cenciarelli (13’s.t. Artioli), Tsonev, Mignanelli; Pacilli (13’s.t. Coppola); Polidori (1’s.t. Bismark), Luppi (1’s.t. Molinaro).
A disposizione: Demba, De Giorgi, Sparandeo, Milillo, Ferramisco, Celesti, Damiani.
Allenatore: Antonio Calabro

RENDE (3-4-3): Borsellino (45’s.t. Palermo); Germinio, Maddaloni, Sabato; Viteritti (25’s.t. Cipolla), Franco, Blaze, Awua (45’s.t. Laaribi); Borello, Vivacqua, Leveque.
A disposizione: Savelloni, Minelli, Calvanese, Crusco, Zivkov, Bonetto, Brignoli.
Allenatore: Francesco Modesto
Arbitro: Marco D’Ascanio di Ancona
Assistenti: Moreno De Ambrosis e Gabriele Bertelli di Busto Arstizio
Marcatori: 4’p.t. Leveque, 7’p.t. Zerbin, 14’p.t. e 2’s.t. Borello.

NOTE: Giornata primaverile, terreno in buone condizioni, spettatori 1200 circa. Calci d’angolo 3-2 per la Viterbese. Ammoniti: Blaze, Borello. Espulso al 32’s.t. Tsonev per gioco falloso. Recupero: 0’+4’

VITERBO – I giovanissimi biancorossi di Modesto infliggono una dura lezione alla Viterbese allontanandola forse definitivamente dai play-off. Ai gialloblù serviranno infatti due autentiche prodezze sugli infuocati campi di Catanzaro e Pagani per entrare al fotofinish nella griglia degli spareggi per la serie B altrimenti tutto verrà rimandato, con tutti i rischi del caso, alla finale di ritorno di coppa Italia. Il Rende ha confermato, e purtroppo dimostrato, di essere in questo momento il peggior avversario che potesse incontrare la squadra di Calabro sulla sua strada. Tanta gioventù, tanta corsa ed anche tecnica, un cocktail velenoso per i gialloblù che non sono stati mai praticamente in partita nonostante il momentaneo pareggio firmato da Zerbin, uno dei pochi a salvarsi dal naufragio generale. Squadra stanza, senza idee, in balia della corsa dei baldi giovanotti di Modesto che hanno corso col piede sull’acceleratore per gli interi novanta minuti. Viterbese che ha confermato il suo precario stato di forma pagando di colpo la lunga sequenza di partite giocate a distanza ravvicinata non ultima quella di mercoledì al Brianteo di Monza. Il tempo stringe, la strada che porta ai play-off passando dalla porta principale del campionato sembra ormai sbarrata, rimane quella di servizio, ma sicuramente più prestigiosa, passando dalla coppa Italia. Riuscirà questa Viterbese a recuperare energie fisiche e soprattutto mentali per giocare la partita perfetta contro l’undici di Brocchi? Questo l’interrogativo che ci accompagnerà fino all’otto maggio quando sapremo se l’avventura in campionato continuerà o si andrà in vacanza in largo anticipo. A parlare a fine gara in sala stampa è il patron Piero Camilli che ne ha per tutti: “Squadra messa male in campo, l’unico che salvo Atanasov, poi siamo stanchi ma finiamola con la storia delle tre partite ogni tre giorni, abbiamo ventiquattro giocatori in rosa c’è gente che ha giocato poco. Stiamo pagando anche la situazione logistica che a Viterbo è vergognosa, non è possibile che una squadra di serie C si alleni a quaranta chilometri da Viterbo perché non ci sono le strutture, il sintetico è ancora sulla luna e quindi non penso sia possibile fare calcio di un certo livello a Viterbo, e lo dico col cuore in mano visto che sono di Viterbo, il settore giovanile sta andando benissimo, ha vinto la prima gara di play-off in trasferta. Io ho fatto miracoli in tutti questi anni ma non sono un santo ed i miracoli non li posso più fare. Per le strutture che ci sono la città può fare al massimo l’eccellenza, nemmeno la serie D”. Cosa serve a questa Viterbese per vincere la finale? “La rabbia che ho io” conclude Piero Camilli.

ph MaxLux

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