Vitalità di un’enciclopedia. Nel 2020, una Treccani al Disucom

 

Abituati a smanettare con il pollice, a sfogliare il sapere guidati da Google e wikipedia, cosa ne è della Enciclopedia Treccani per gli studenti di oggi? Se lo chiede il Dipartimento di Studi Umanistici, della Comunicazione e del Turismo dell’Università della Tuscia, accogliendo, negli spazi dedicati agli studenti in Santa Maria in Gradi, il dono della più famosa enciclopedia in lingua italiana, edita dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, fondato a Roma il 18 febbraio 1925 da Giovanni Treccani e Giovanni Gentile

Mercoledì 18 dicembre, alle 11,30 nell’aula 12 di Santa Maria in Gradi sarà l’occasione per un confronto sul senso e sul fine di uno strumento di conoscenza e divulgazione fatto di carta, in un tempo ormai dematerializzato. Cosa significa sfogliare, magari consultare, un’enciclopedia – la cui reputazione è legata all’eccellenza della cultura nazionale e internazionale – in un momento che tende allo sviluppo della produzione dal basso e della condivisione orizzontale del sapere? La domanda porta a un quesito più radicale sul senso della conoscenza e sulla natura che la sua condivisione sta assumendo

Può trasferire “vitalità” culturale ai nostri studenti un oggetto che è rimasto ad abitare – come spesso è accaduto nella seconda parte del Novecento – per cinquant’anni in una casa privata?

Ecco il programma dell’incontro

Mercoledi 18 dicembre, ore 11,30, aula 12

Vitalità di un’enciclopedia

Nel 2020, una TRECCANI al Disucom

Introduce Giovanni Fiorentino

Interventi di Silvana Ferreri, Raffaele Caldarelli, Francesco Cardarelli, Luisa Carbone, Dino De Sanctis, Ela Filippone, Giusi Gianfreda, Alba Graziano, Filippo Grazzini, Chiara Moroni, Giovanna Tosatti.

Conclude Gianfranco Buttu, associazione Wikimedia.

 

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