Villa Brannetti da progetto alberghiero a stato diruto e abbandonato

Viterbo anno 1890 Villa Brannetti si presenta come una importante residenza extraurbana nella città di Viterbo; la villa fu costruita nell’anno 1736 da Ubaldino Renzoli, poi appartenne al principe Girolamo Pamphily, agli Especo y Vera, ai Signorelli e infine acquistata dalla famiglia Brannetti. S’inizio a parlare parlare alla fine degli anni ’90 di un possibile recupero proprio della storica Villa Brannetti, come punto relax e ristoro. Nel 2021 l’allora assessore al verde Enrico Maria Contardo ne prospettava un recupero. Anno 2024  la villa oggi si presenta in uno stato di abbandono e decadenza,cosiddetto immobile “collabente”non agibile in stato diruto.

Il progetto, datato 1999, ne prevedeva un albergo.

riqualificazione dell’area di villa brannetti con attrezzature turistico-ricettive
Viterbo – 1999

progetto villa brannetti

L’intervento sull’area di villa Brannetti, importante residenza extraurbana seicentesca oggi alla periferia di Viterbo, prevede, oltre al restauro della stessa, un progetto di riqualificazione dei suoi spazi aperti di pertinenza, con realizzazione di una struttura alberghiera di medie dimensioni. A questa si attribuisce un ruolo di organizzazione della polarità periferica e di integrazione del manufatto di notevole pregio artistico al fine di individuarne un possibile uso attuale.
L’edificio da destinarsi ad albergo ricalca planimetricamente le giaciture sedimentatesi nel tempo e connesse alle geometrie degli spazi aperti di pertinenza dell’antica villa: un corpo ad elle di tre piani, impostato sulla quota altimetrica della villa stessa, definisce, conclude e valorizza il dialogo con la fabbrica seicentesca realizzando una lunga prospettiva che termina nell’intersezione fra le due maniche di cui è composto. L’angolo del manufatto alberghiero è quindi completamente svuotato dando luogo a una sorta di enorme finestra urbana a tutta altezza che inquadra villa Brannetti rendendola otticamente parte della città e riscattandola da un isolamento derivato dal casuale e indisciplinato accrescimento della città a macchia d’olio.

 

Come riqualificarla?Potrebbe essere adibita ad un Centro Studi, a Scuole d’Arte, Scuole di Musica…Associazione di volontariato di cui  l’utima delle sue residenti Assunta Brannetti ne è stata una esemplare emblema.La Villa è una proprietà privata.

Foto:Assunta Brannetti archivio Mauro Galeotti

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