Unitus tra i Dipartimenti d’eccellenza italiani, premiata la qualità della ricerca

“Negli ultimi tempi l’Università degli Studi della Tuscia ha conseguito lusinghieri risultati, che è giusto rendere noti”. Dalle parole del rettore Alessandro Ruggieri, presente questa mattina alla conferenza stampa presso il Rettorato, traspare il legittimo orgoglio per i notevoli traguardi recentemente raggiunti dall’Ateneo viterbese. Obiettivi importanti che riguardano in particolare la ricerca e la didattica. “Presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) è stata pubblicata una classifica che certifica l’eccellenza dei centottanta dipartimenti universitari italiani, con riferimento alla ricerca. Il nostro Ateneo si trova al vertice delle università del Lazio, e in sesta posizione su base nazionale, subito dopo eccellenze come Trento, Bologna, Padova, Torino e Milano. Il Ministero prevede inoltre l’erogazione di un importante finanziamento, dell’ordine di un milione e mezzo di euro all’anno su base quinquennale; tra i sei dipartimenti che compongono l’Ateneo viterbese, ben quattro possono legittimamente aspirare all’ottenimento”. I dipartimenti virtuosi sono il Dafne – Scienze Agrarie e Forestali; il Dibaf – Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali; il Distu – Lingue e culture moderne; il Deb – Scienze ecologiche e biologiche. Il finanziamento sarà erogato dietro valutazione della validità di precisi progetti di ricerca che verranno presentati. Un risultato lusinghiero, considerate anche le dimensioni contenute dell’ateneo viterbese. Il finanziamento potrebbe dare sicurezza per i prossimi cinque anni al bilancio dell’Ateneo, comunque in buone condizioni, e soprattutto consentirebbe gli investimenti a favore della ricerca e della didattica. “Vorrei sottolineare come risultati come questi siano frutto di un percorso virtuoso inaugurato alcuni anni fa e sull’attuale spirito di collaborazione e di condivisione tra dipartimenti, che permea la nostra vita accademica. Contiamo di presentare progetti di ricerca multidisciplinari, che possano coinvolgere anche altre aree non ancora giunte a questi livelli di eccellenza”. Parole che fanno trasparire una tendenza alla crescita che riguarda l’Ateneo nella sua globalità. Per quanto concerne la didattica, altri ottimi risultati provengono dalla statistica elaborata dall’Istituto Almalaurea, preposto all’analisi della soddisfazione degli studenti circa i servizi erogati dagli atenei, e la qualità dell’offerta post-laurea in termini di occupazione. In base all’analisi dell’istituto, è emerso che il 28% degli studenti proviene da altre regioni italiane, a fronte di un dato complessivo nazionale del 19%. “Significa che c’è una mobilità importante, e il nostro ateneo offre una buona capacità attrattiva, soprattutto nei riguardi dei giovanissimi che si iscrivono alla laurea triennale”. Un altro dato importante è costituito dalla percentuale di gradimento nei confronti dei docenti: ben il 93% degli studenti che frequentano l’Unitus si è dichiarato soddisfatto del loro rapporto con gli insegnanti, a fronte di un dato nazionale dell’84%. “Ciò è molto appagante per chi si sforza di formulare un’offerta didattica variegata e soprattutto concreta, che offra cioè possibilità concrete di sbocco nel mondo del lavoro”. A cinque anni dalla laurea magistrale, risulta occupato infatti in modo stabile il 76% dei laureati presso l’Università della Tuscia. “Un dato importante, che mi auguro sia destinato a crescere. Da parte nostra, incrementeremo la sinergia con le imprese, che già apprezzano la qualità della preparazione dei nostri studenti, e continueremo a dare importanza ai tirocini e agli stage, fondamentali per prepararli al mondo del lavoro”. Per il rettore Ruggieri, le parole chiave sono flessibilità, disponibilità e snellimento della burocrazia. E la promessa di continuare ad operare con impegno e serietà, perché prima o poi risultati di questa portata arrivano.

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