Ci sono incontri che segnano dei momenti della vita di tutti noi. Avere un gruppo di ragazzi davanti a te e vestire i panni dell'”insegnante” è una grande sfida e una grande opportunità. Ogni viso racchiude una storia, ma guardandoli uno per uno, sei perfettamente consapevole che quello che sprigionano è la forza del futuro. L’incontro con Chiara Mezzetti è stato uno di quei momenti.
In un laboratorio di scrittura ci si sporca le mani da subito. Si buttano giù parole, forse più che a scrivere si impara a confrontarsi con gli altri. Chiara la prima volta che letto le sue righe, si è schiarita la voce due volte, ha preso fiato e sputato fuori un frutto aspro che sapeva di talento. Quel giorno sono tornata a casa pensando: questa ragazza ce la deve fare. Ed è stato così.
Oggi sul comodino di Chiara ci sono “Racconti orfani”, storie pensate, immaginate e create, proprio per TusciaUp, che per prima ha creduto nella potenza di quelle storie. Il giovedì era il giorno dell’appuntamento con i lettori. Ma il testo a noi, in redazione, arrivava prima e ogni volta c’era attesa e curiosità, c’era la voglia di scoprire quale realtà riuscisse a schiaffare in faccia, graffiante e poetica allo stesso modo. Chiara Mezzetti è tutto questo, ma è anche l’insicurezza dei ragazzi di oggi, che a mio è avviso non è poi così diversa dalla nostra di ieri, “ce la posso fare veramente?”. E tutte le volte ce l’ha fatta.
La serietà dell’impegno forse è uno degli aspetti che fa la differenza, perché per riuscire serve costanza, sacrificio e determinazione. Bisogna provarci e mettere nel conto che molte porte ti verranno sbattute in faccia. Ma alla fine, credendoci, quella che ha la misura delle tue spalle la troverai. E’ stato Renzo Casadei l’editore di Carta Canta casa editrice di Forlì che investe molto nei giovani autori a crederci e a puntare sui racconti di Chiara, a lasciarli orfani nel titolo, ma a offrirgli una casa per farli entrare nelle vite di tutti noi.
Era il 2014, Chiara Mezzetti partecipava al suo primo “Laboratorio di scrittura Disucom“, in forma anonima tutti i ragazzi hanno composto un “attacco”, democraticamente per alzata di mano, tutti insieme hanno eletto quello che avrebbe guidato il racconto di quell’anno. Chiara aveva già il suo piccolo grande pubblico, la sua carriera cominciava da lì: Acqua minerale effervescente naturale. L’etichetta è perentoria. Si arrotola sulla bottiglia di plastica e mi sfida ancora una volta. Bevo attaccato, senza bicchiere, perché è l’unica forma di ribellione che mi sia rimasta. La mia è una ex-vita…..(Io e te, palombari in un bicchiere ed settecittà).
Come tutte le pubblicazioni che si rispettino e come ogni autore, Chiara Mezzetti inzia il tour delle presentazioni della sua creatura, e lo fa partendo da “casa”, l‘Università della Tuscia: Mercoledì 19 giugno alle ore 17 nella Biblioteca di Santa Maria in Gradi sarà il debutto di Racconti orfani.
https://www.ibs.it/racconti-orfani-libro…/e/9788885568488
L’illustrazione di copertina è di Elena Miele