Una vita da scultore: Francesco Ercoli autodidatta

Luciano Pasquini

Ercoli Francesco classe 1936, ottantadue anni ben portati.Appartiene alla stirpe di chi ama plasmare e piegare la materia alle proprie intenzioni espressive. Ci attende nel suo casaletto-laboratorio appena usciti dall’abitato di Monteromano. La luce del tramonto permette di fare ancore delle buone foto, e crea una suggestione intima che consente di conoscere a fondo il personaggio. Sorriso aperto occhi luminosi, una folta capigliatura bianca, non ci vuole molto per entrare in sintonia, Francesco Ercoli ci parla della pietra che ama scolpire il Nenfro cara agli Etruschi per le loro opere scultoree, pietra difficile che richiede perizia nella lavorazione, ma una volta lavorata sa esaltare le qualità del soggetto. Come tutti gli scultori, vede nella forma della pietra il soggetto che vive all’interno, l’intuisce resta soltanto di scoprirlo togliendo ciò che non è necessario. Ama lavorare il legno del sicomoro più comunemente conosciuto come l’albero di Giuda che in primavera si ricopre di stupendi fiori vermigli. Ora il camino ci riserva un bel fuoco. Volti di sculture sopra la mensola e numerosi attrezzi della tradizione contadina alcuni costruiti con perizia. Dietro quel sorriso cordiale si nasconde una vita difficile, anzi durissima. La morte della mamma a soli due anni, la miseria di quei tristi tempi non fa sconti,Francesco si ritrova adolescente a far pascolare le mucche nei boschi e radure intorno al Mignone fiume che lambisce il paese di Monteromano. Gli anni passano e si ritrova a fare il muratore a Roma negli anni del boom economico,gli anni sessanta, anche qui tanta fatica, ma il lavoro gli permette di metter su famiglia e crescere tre figli. Quelle fredde mattinate trascorse all’aperto, lo legano come una sola cosa alla natura che lo circonda, al mondo degli Etruschi anzi gli “Arcaici” come ama chiamarli, sente che le loro vibrazioni non si sono mai estinte, vivono nel terreno, nella roccia, nelle piante che lentamente comincia a lavorare e a dargliforma creando sempre qualcosa di personale di unico. In una saletta dove raccoglie i suo lavori, che non intende vendere,sono allineati alle pareti, ben ordinatii suoi piccoli e grandi capolavori insieme ai numerosi riconoscimenti ottenuti.Il suo mondo,, di cui è il geloso custode.
Francesco Ercolani è un personaggio della Tuscia, che ha trovato nella scultura il riscattato da un duro passato, quel passato che gli ha permesso di vedere il mondo con occhi nuovi, trasmettendo all’esterno di essere segnato in campo artistico da grandi personalità.

Un ringraziamento alla “Carovana Narrante” di Antonello Ricci e Emiliano Macchioni che hanno guidato nella scoperta.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI