Un marchio regionale Dop per le “Botteghe storiche di Viterbo”, ci prova la giunta Frontini

di Luciano Costantini

Conferenza

Un marchio Dop per le “Botteghe storiche di Viterbo”. Adesso ci prova Chiara Frontini dopo il sostanziale flop delle precedenti amministrazioni che, in almeno due occasioni prima del Covid, avevano tentato di costruire un prestigioso albo cittadino di esercizi pubblici che contribuissero a far conoscere le virtù del commercio e dell’artigianato locale. Non è andata bene. A presentare l’ultimo progetto a palazzo dei Priori sono la sindaca, l’assessore alla Cultura e allo Sviluppo Silvio Franco e il direttore operativo Centro Italia Aziendale della CCIAA di Rieti e Viterbo Stefano Gasbarra. L’obiettivo minimo è quello di mettere insieme un numero congruo di botteghe da inserire nell’albo: tra le venti e le venticinque. I titolari di quelle interessate dovranno presentare domanda di adesione entro il 9 febbraio (sono però ammesse deroghe), cioè entro una ventina di giorni. Le botteghe, per fregiarsi del marchio di “storiche”, dovranno risiedere chiaramente in locali storici, dovranno avere almeno 50 anni e dovranno testimoniare una loro continuità merceologica. Sarà anche una sorta di censimento. Una volta ottenuto il marchio e inserite nell’albo, le ditte potranno accedere ad eventuali sgravi fiscali e contributi di vario tipo che ne favoriscano l’attività. Insomma, non solo fiori, ma anche opere di bene. “A disposizione – precisa la sindaca Frontini – ci sono due milioni e quattrocentomila euro, stanziati dalla Regione, che dovranno essere ripartiti tra le varie province, quella di Roma compresa”. E se la nuova amministrazione della Pisana ci ripensasse? E, ancora, se Roma, come spesso accade, facesse da asso pigliatutto? La prima cittadina si mostra fiduciosa: “Non credo che la Regione possa e voglia cambiare decisioni già prese e la ripartizione dei fondi avviene su percentuali territoriali già fissate”. “L’obiettivo finale delle ‘Botteghe storiche’ è quello di mettere a sistema il nostro patrimonio, e oggi inseriamo un altro tassello nel mosaico nel quadro disegnato per valorizzare il centro storico della città”. “E anche dare un riconoscimento a chi, in questo periodo è rimasto in trincea”, sottolinea il manager della Camera di Commercio Gasbarra. In realtà, il target che si propone la Giunta Frontini è più ambizioso: allargare la platea della “Botteghe storiche” anche fuori del capoluogo. Lo conferma l’assessore Franco: “Abbiamo già effettuato ricognizioni anche negli ex Comuni e continueremo perché anche certe realtà artigianali e commerciali meritano il fregio della storicità”.

Leggi il bando: https://comune.viterbo.it/wp-content/uploads/2023/01/Avviso-Pubblico-Botteghe-Storiche-1.pdf

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