Umberto Kuzminsky, classe 1952, è nato a Viterbo e tutt’oggi risiede nel capoluogo della Tuscia. Da alcuni anni ha creato un Bed&Breakfast ed è vicepresidente di un’associazione di strutture extralberghiere (Stay in Tuscia), per lavorare e incentivare il turismo e contribuire, così, alla crescita economica del territorio. In passato Umberto ha lavorato nel settore della tecnologia, operando su scala nazionale con varie aziende e dando vita ad alcuni progetti che si sono incentrati nel campo della ricerca e dello sviluppo di apparati per telecomunicazione e componenti elettronici. Grazie al suo background, alla passione per il territorio e a un’attitudine concreta nel mettere in pratica idee e sogni, ha fondato una startup, recentemente presentata tra le eccellenze della Startup Night del festival Medioera. L’azienda, che si chiama KV, è stata incubata all’interno dello Spazio Attivo BIC Lazio di Viterbo e ha vinto un contributo tramite un bando di Lazio Innova; il core business aziendale è rappresentato dalla piattaforma Conference (supporto per audiovisivi da applicare nel campo degli eventi e delle conferenze) e dalla sua app correlata, MicMe, sistema che permette l’interazione con l’evento per diversamente abili o semplicemente per chi non può essere in prossimità di un evento.
Abbiamo incontrato Umberto, che ci ha raccontato della sua voglia di fare impresa:
Come nasce l’idea che ruota intorno a KV?
Il nostro progetto nasce da un episodio ben preciso, che ha fatto sì che iniziassi a pensare e a ragionare sulla piattaforma che proporremo sul mercato. Mi trovavo a un evento e al momento di spazio per delle domande dalla platea, c’erano numerose persone portatrici di handicap che, per motivi di spazio e di barriere architettoniche, non sono riuscite a prendere il microfono. Da qui l’idea: perché non creare una piattaforma che metta tutti in contatto, tramite una rete wifi (hotspot) privata, quindi solo di chi è collegato all’applicazione, e permetta a qualsiasi persona di interagire con l’evento? Così, abbiamo iniziato a pensare a come mettere a sistema la nostra idea e il software che andremo a sviluppare ha delle potenzialità enormi, può collegare dalle cinquanta alle cinquecento persone.
Quali saranno i primi step del progetto?
Stiamo partendo come start up innovativa presso il Bic Lazio e inizieremo a sviluppare i nostri prodotti, occupandoci internamente della gestione e collaborando anche all’esterno con ditte e consulenti. Ci rivolgeremo a una vasta fetta di pubblico poiché la piattaforma è pensata principalmente per chi organizza eventi e la Tuscia sarà il primo banco di prova, essendo ricca di manifestazioni culturali e non solo. Le potenzialità sono moltissime: oltre a seguire in diretta l’evento e a poter interagire con i relatori, verrà creata anche un’area con il blog, dove saranno trascritti tutti gli interventi, saranno presenti registrazioni audio e video che gli iscritti a Conference potranno consultare in qualsiasi momento. La piattaforma si adatta a più situazioni e a molte professionalità. Ad esempio, un giornalista che non riesce a seguire una conferenza stampa o non riesce a seguire per intero un evento, avrà la possibilità di guardare nuovamente il materiale raccolto, ascoltare le registrazioni e leggere gli interventi, loggandosi semplicemente a Conference.
Il modello coinvolgerà anche i servizi dedicati al turismo?
Certo, sarà proprio il campo delle guide turistiche ad essere il segmento di riferimento appena verrà rilasciata la beta della piattaforma. Inviteremo le guide a provare il nostro sistema. Oggigiorno tutti hanno uno smartphone e le guide possono comunicare con i turisti con questo strumento, evitando anche l’uso di scomode radioline che, oltre tutto, vanno ricaricate e revisionate. Grazie all’app correlata MicMe, tutti i partecipanti alla sessione potranno interagire con la guida, anche persone diversamente abili avranno la possibilità di ascoltare le spiegazioni, interagire e anche leggere i contenuti che verranno trattati durante le visite. Infatti, un ulteriore punto di forza del nostro sistema è proprio quello della trascrizione del vocale trasmesso in diretta dalla conferenza-evento. Inoltre, se si visitano spazi angusti o sottoterra come delle catacombe, luoghi dove la rete internet non può arrivare, grazie all’hotspot privato della piattaforma non ci saranno perdite di segnale e, inoltre, se ci si dovesse trovare in uno spazio ristretto, perciò lontani dalla guida turistica, si potrà tranquillamente comunicare con l’accompagnatore dal proprio smartphone, vocalmente o testualmente.
La Tuscia è un punto cardine del progetto, quale è in definitiva il rapporto con il territorio?
Amo profondamente la Tuscia e grazie alla mia attività di Bed&Breakfast ho avuto modo di fare esperienze legate al territorio e chiunque si sia approcciato alla Tuscia ne è completamente rimasto ammaliato. Conference è un progetto che nasce a Viterbo e ho intenzione di sviluppare e far crescere la piattaforma nella Tuscia. Abbiamo delle ricchezze enormi, spesso non valorizzate, e vogliamo dare il nostro contributo per la loro divulgazione.