Tuscania, l’apertura straordinaria della Necropoli di Madonna dell’Olivo e della Grotta della Regina ha fatto registrare l’en plein

Gruppo Archeologico

Un successo molto importante quello dell’apertura straordinaria della Necropoli di Madonna dell’Olivo e della Grotta della Regina, promosso e organizzato dal Gruppo Archeologico Città di Tuscania in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale in occasione della Festa della Lavanda e della Domenica al Museo, sabato 2 e domenica 3 luglio. In due giorni di apertura, in cui sono state organizzate visite ed escursioni, sono stati oltre 180 i visitatori, che fanno del sito archeologico tuscanese uno dei più visitati della provincia di Viterbo.

“Si tratta di un dato molto incoraggiante – commenta il Direttore Alessandro Tizi – che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, come a Tuscania il patrimonio storico-archeologico sia decisivo nel rilancio della città e, in particolar modo, come sia fondamentale il concorso di tutte le forze sociali e civiche. Il Gruppo Archeologico Città di Tuscania sta portando avanti questo progetto di valorizzazione delle aree archeologiche da molti anni e continueremo a farlo. Devo ringraziare la Soprintendenza ABAP per aver concesso la possibilità di aprire al pubblico il sito archeologico, tra i più famosi di Tuscania, e in particolare la dott.ssa Simona Carosi, Funzionaria Archeologa, e l’assistente tecnico Mario Fulgenzi. Il nostro sforzo va nella direzione di creare le condizioni per un’apertura costante dell’area attraverso eventi, manifestazioni e visite in sinergia con la Soprintendenza, con la quale è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa per l’anno 2022-2023”.

“L’associazione – conclude il Segretario Stefano Bocci – sta dimostrando grande caparbietà e spirito di inclusione, con lo scopo di rilanciare le iniziative volte al recupero, alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio culturale di Tuscania, in stretta collaborazione con gli enti preposti e con il forte contributo della comunità locale”.

 

Ufficio Stampa
Gruppo Archeologico Città di Tuscania

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