Stati Generali del Lavoro: nella Tuscia disoccupazione in crescita, urge un patto unitario tra le parti

di Luciano Costantini

Un Patto per il Lavoro. Che può voler dire tanto, ma può anche voler dire niente. Perché, come tutti i Patti, resta sulla carta e dunque va riempito di contenuti, altrimenti diventa puro esercizio dialettico. O peggio, una noiosa chiacchierata. La prima delle due giornate degli Stati Generali del Lavoro produce la sottoscrizione di un Patto per il Lavoro, varato da imprenditori, sindacati e politici, riuniti nell’Aula Magna dell’Università della Tuscia. Meeting un po’ scontato nei contenuti con refrain che ormai da anni fanno parte del cahier de doleance della Tuscia: il patrimonio storico e artistico non è valorizzato, le infrastrutture mancano, mentre, al contrario, cresce la disoccupazione e il disagio sociale. Il presidente della Camera di Commercio, Domenico Merlani, presenta numeri pesanti: nella Tuscia l’occupazione è al 55,9%, quella femminile al 46%; il tasso di disoccupazione è all’11,8%, le domande di lavoro senza riscontro positivo arrivano al 27%, cioè una su tre non va a buon fine. Per i sindacati il quadro è ancora più desolante. “I senza lavoro – secondo il segretario provinciale Uil, Giancarlo Turchetti – sfiorano il 15%, il 40% tra i giovani”. Dunque ancora una volta tutti, ma proprio tutti, ribadiscono la necessità di intervenire rapidamente e di farlo soprattutto con spirito unitario. La Rete Tuscia Lavoro, creata dalla Camera di Commercio, può costituire lo strumento, il volano, per creare occupazione perché in grado di far incontrare la domanda e l’offerta senza che le due esigenze vengano disperse lungo ricerche che si muovono su canali distinti e che finiscono spesso per non incontrarsi. Il Comune di Viterbo ha il suo Col (Centro Orientamento al Lavoro), la Regione ha pianificato interventi di sostegno per nuove attività, sindacati e imprenditori si impegnano a lavorare per costruire una sorta di piano industriale. Il tutto diventa un impegno solenne per varare un Patto per il Lavoro, al di là delle chiacchiere di circostanza.

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