Sigfrido Ranucci, conduttore di “Report sul giornalismo investigativo” a Sutri

Il giornalismo investigativo lotta per la sopravvivenza – a causa dei costi diventati proibitivi anche per le grandi testate – accerchiato dai famelici giganti della Rete – come Google e Facebook – che si accaparrano la maggior parte delle entrate pubblicitarie, sfruttando gratis i contenuti dei media tradizionali. Come spiega Gerard Ryle, capo del Consorzio Internazionale di Giornalisti Investigativi, a pagarne le spese, per prime, sono le inchieste, perché sono costose, occupano tempo e sono anche molto rischiose. Non solo rischi fisici, ma anche – e soprattutto – legali.
Quando si toccano gli interessi delle grandi corporazioni, dei grandi potentati – che vogliono tenere nascosta la verità – è molto facile finire in tribunale. E difendersi – in lunghi ed estenuanti processi – costa.
“C’è una pesante pressione sui giornalisti più giovani in modo che producano sempre più quello che è descritto come ‘churnalism’, un giornalismo che lavora molto rapidamente dimenandosi tra comunicati stampa, dichiarazioni e non avendo tempo per controllare i fatti e guardarsi attorno”, afferma ancora Ryle. Ma, nonostante le tanti ombre, il giornalismo d’inchiesta non è morto e sta vivendo una rinascita grazie a un piccolo numero di giornalisti nel mondo. Innamorati del loro lavoro e della verità.
Di questo tema si discuterà al Caffè Letterario di Colle Diana, a Sutri, il 19 Gennaio 2019 in un incontro a cui parteciperà Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di “Report”, la trasmissione d’inchiesta di Rai3.
Il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi è una rete internazionale con sede a Washington, promossa nel 1997 dal Centro per l’Integrità Pubblica (Center for Public Integrity), di cui “Report” è partner, insieme fra gli altri a BBC, Associated Press, Le Monde, Süddeutsche Zeitung, NBC e molti altri. Ne fanno parte oltre 220 giornalisti investigativi disseminati in più di 83 Paesi. Lavorano insieme su temi quali i reati transnazionali, la corruzione e l’obbligo dei rappresentanti del potere di rispondere delle loro azioni.
Dalla fondazione ad oggi, il Consorzio ha rivelato il contrabbando e l’evasione fiscale di multinazionali del tabacco ma anche di organizzazioni criminali create allo scopo; cartelli nel traffico di armi e aziende dell’amianto. Inoltre, ha aperto nuovi scenari investigativi divulgando i contratti delle guerre in Iraq e Afghanistan. Nel 2017 ha vinto il Premio Pulitzer (sezione “giornalismo di divulgazione”) per aver rivelato al mondo i cosiddetti “Panama Papers”.

Appuntamento a Sutri il 19 gennaio 2019, alle ore 17.30, presso la Club House del centro sportivo di Colle Diana con ingresso gratuito.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI