Ruggieri, ancora 100 giorni e un bilancio positivo. Sale il gradimento per Unitus

di Luciano Costantini

Ancora cento giorni per concludere il proprio mandato al vertice di Unitus. Alessandro Ruggieri illustra in conferenza stampa i numeri di bilancio dell’anno accademico 2018/2019. Numeri buoni, se non ottimi: 8.075 iscritti rispetto ai 7.411 di sei anni fa allorché il Magnifico Rettore si insediò all’Università della Tuscia. L’incontro con i giornalisti evidentemente è anche l’occasione per un rendiconto pubblico del proprio operato nell’arco di sei anni. Una sorta di pagella personale, peraltro su richiesta. Il Magnifico non si fa pregare: “Soddisfatto per la qualità della didattica e per il mantenimento di una posizione di prestigio nel settore della ricerca; soddisfatto molto meno per i rapporti dell’ateneo con il territorio che invece avrebbe dovuto essere più robusto per fronteggiare lo sforzo di sprovincializzazione; molto soddisfatto, infine, sul fronte interno con l’assunzione, tra l’altro, di 60 ricercatori, tutti di grande professionalità”. I numeri dell’ultimo bilancio sono in positivo pure se inframezzati con fisiologici dati in controtendenza: 1.831 matricole per le lauree triennali, 561 per i corsi magistrali, in diminuzione nel primo caso (-149), in crescita nel secondo (+105). Cinque i corsi che hanno registrato la maggiore affluenza di iscritti: Scienze Politiche (385), Biologia (274), Economia aziendale (246), Lingue (185), Agraria (143). Un mix di materie tradizionali e argomenti legati alle nuove tecnologie. Studenti provenienti soprattutto dal Lazio (75,8%) e poi dall’Umbria (7,7%). In maggioranza dalla provincia di Viterbo (724) e poi da quella di Roma (519). E ancora 202 viterbesi residenti nel capoluogo e 522 nel resto della Tuscia. Il bilancio che traccia il Rettore, con evidente e legittimo compiacimento, parla anche di un 91,5% di gradimento degli studenti, rispetto al 90,3% relativo allo scorso anno. Come dire che Unitus piace, comunque è in grado di soddisfare gli interessi di studenti e genitori, non soltanto a livello locale se è vero che l’indice colloca Unitus al diciannovesimo posto nella classifica nazionale a fronte del ventottesimo del 2018. Ovviamente, i parametri sono anche influenzati dalla collocazione logistica, il diverso peso economico e il contesto sociale degli altri atenei. In sintesi, un rendiconto che offre molte più luci che ombre. “Si può e si deve fare di più”, sottolinea il Rettore che comunque non svela cosa farà dal 31 ottobre quando scadrà il proprio mandato. “Diciamo che voglio continuare a fare il ricercatore universitario”. Inutile insistere. C’è spazio soltanto per qualche appunto sui progetti dell’anno accademico prossimo (inizio delle iscrizioni il primo agosto): partirà un corso di Scienze Gastronomiche, in collaborazione con La sapienza e uno di Scienze Biologiche Ambientali presso la sede di Civitavecchia.

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