Ronciglione tra i borghi più belli d’Italia

Ronciglione tra i borghi più belli d'Italia
C’è anche Ronciglione fra i nuovi 14 Comuni entrati nella lista della guida dei Borghi più belli d’Italia. È l’unico paese del Lazio, mentre gli altri 13 provengono da 12 regioni differenti.
Gli altri sono: Castagnole delle Lanze e Guarene in Piemonte, Golferenzo in Lombardia, Ossana e Borgo Valsugana in Trentino, Malcesine in Veneto, Celle Ligure in Liguria, Borgo di San Donato in Poggio in Toscana, Bagno di Romagna in Emilia Romagna, Stroncone in Umbria, Badolato in Calabria, Sammichele di Bari in Puglia e Tempio Pausania in Sardegna.
E non stupisce, anche se – per rientrarvi – ha dovuto superare e soddisfare ben 72 parametri. Ma cosa rende veramente particolare questo luogo? Viene subito in mente, ovviamente, il carnevale ronciglionese, uno dei 10 più belli a livello nazionale, che attira visitatori anche da fuori. E poi, oltre alle tradizioni antiche, la storia secolare.
Lo storico orvietano del XVI secolo Cipriano Manente sostiene che sia stato fondato nel 1405 circa ad opera dei prefetti di Vico. Di sicuro la sua prima attestazione certa la troviamo in un documento del 1103, in cui il paese viene citato esplicitamente come Ronciglione.
Passato successivamente, nel 1526 circa, sotto il controllo dei Farnese, conobbe il periodo di massimo splendore sino al 1649, fino a diventare, proprio durante il pontificato di Paolo III Farnese, la capitale del ducato di Castro.
In questi anni – spiega l’arch. Pietro Lateano che qui molti interventi ha curato – sorgono i più grandi monumenti: la fontana Degli Unicorni, la porta Romana, la chiesa di S. Maria della Pace, la zecca. Ronciglione sotto i Farnese conobbe anche la prima evoluzione industriale dell’epoca, passando da villaggio agricolo a cittadina industriale, grazie alla creazione di molteplici opifici quali ferriere, cartiere e ramiere”.
Dopo la caduta dei Farnese, Ronciglione tornò nel Patrimonio di San Pietro fino alla Rivoluzione francese ed all’Unità d’Italia.
Fu, infatti, un centro produttivo molto attivo, grazie appunto alle numerose ferriere, cartiere, ramiere, stamperie che vi sorsero.
Basti pensare che è qui che furono stampate la prima edizione italiana della Secchia Rapita del Tassoni (del 1624) e dell’Aminta del Tasso.
E non è neppure un caso se esiste il Museo (dedicato) della vecchia ferriera, con sede nella più antica ferriera del paese.
La posizione strategica e le bellezze e ricchezze architettoniche di Ronciglione fanno il resto. Fra quest’ultime primeggia la chiesa di S. Eusebio sulla via Francigena.
Restaurata nel 2008, grazie ad un finanziamento di circa 418mila euro (della Regione Lazio e, per il 30%, della parrocchia di Ronciglione). L’intervento (necessario per problemi statici) ha riguardato: il consolidamento della struttura perimetrale, il restauro di tutti paramenti murari e delle superfici decorate in affresco, la revisione delle coperture ancora in situ ed il rifacimento di quelle crollate.
Sorta su un mausoleo tardo antico, databile alla metà del IV secolo, deriva il proprio nome non dal “titulus” che cita il proconsole “Flavius Eusebius” proprietario del terreno, ma da quello del primo vescovo della Diocesi di Sutri. Nel Medioevo nacque un vero e proprio culto locale del vescovo Eusebio, diffusosi sino al XX secolo. La prima testimonianza di esso è dell’VIII secolo e la troviamo in un graffito della chiesa che cita un “Sanctus Eusebius abbas”. Perciò si è ipotizzato che qui potesse essere seppellito il vescovo e la Chiesa così assumere la funzione di “santuario”, affermandosi come vero e proprio luogo di culto devozionale molto radicato.
Da rimarcare la presenza di 53 graffiti devozionali in “onciale romano” e di un affresco raffigurante l’”Albero di Jesse” la cui origine è addirittura anteriore a quello delle vetrate di S. Denis; ma anche un altro grande affresco recentemente restaurato di un Cristo Pantocratore all’interno di un clipeo con ai lati gli Apostoli Pietro e Paolo, S. Eusebio ed un altro santo monaco non identificabile. O altri ancora di “tre Madonne in trono con Bambino” dei secc. XIV e XV, e di un “S. Stefano” ed un “S. Eusebio” del XIV secolo.
Arte e architettura hanno costruito nel tempo il fascino di Ronciglione, che ha fatto sì che qui siano stati girati molti film; fra cui, in primis, “La vita è bella” di e con Roberto Benigni, del 1997.
Fucina di cultura, produce anche molti talenti. E come non citare il famoso e noto cantante Marco Mengoni, neo vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo?
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