Riparte il Programma di monitoraggio della beccaccia nel Lazio mediante cane da ferma

Riparte il Programma di monitoraggio della beccaccia nel Lazio mediante cane da ferma. Dopo il blocco dovuto alla pandemia che ha di fatto fermato i monitoraggi nel 2021, si inizierà il prossimo 3 dicembre con la prima lezione del Corso online che terminerà entro il 20 con le esercitazioni di campo organizzate nelle diverse province laziali. Il coordinamento del progetto e dei corsi è sempre dell’Università della Tuscia, Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali.

Una occasione di crescita e di valorizzazione delle capacità sia per i monitoratori, sia per i cani che vengono abilitati attraverso specifiche prove organizzate da ENCI.

Il progetto è finalizzato alla raccolta di dati di presenza/abbondanza della beccaccia, rilevabili mediante l’adozione del “Protocollo standard nazionale”. L’approccio rigoroso e scientifico ha permesso di ottenere un biennio di proroga dalla Regione Lazio e il parere favorevole dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Il progetto promosso nel 2018 dai dieci Ambiti Territoriali di Caccia del Lazio (ATC) ha l’obiettivo di costituire e coordinare, con la partecipazione attiva delle Aree Protette e degli appassionati di questa specie, una rete di monitoraggio della beccaccia sul territorio regionale per fornire elementi scientifici a supporto delle future scelte gestionali e della futura pianificazione (es. Calendario venatorio, piani di azione, ecc.).

Il monitoraggio si effettua nelle 234 unità campionarie che coprono tutte le Province del Lazio equamente distribuite tra istituti interdetti alla caccia (ZRC, Oasi di protezione, Riserve/Parchi Regionali o Statali) e territorio a caccia programmata, dal 20 di dicembre 2021 al 15 di marzo 2022.

Gli interessati possono rivolgersi, per i corsi e per la abilitazione dei cani, agli ATC di competenza oppure scrivendo direttamente a scolopaxlazio@unitus.it.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI