Quelle Forme e quei Colori che rendono speciale l’artigianato made in Tuscia

Luciano Pasquini

“Forme e colori” della terra di Tuscia si pone come vetrina privilegiata di quanto ci sia di creativo ed innovativo nell’artigianato in provincia di Viterbo. Storia, cultura, uso sapiente dei materiali, delle nuove tecnologie, offrono uno sguardo completo sulle potenzialità dell’artigianato locale di cui il nostro Paese vanta una lunghissima tradizione. La mostra ideata dalla Cna è alla sua 12° edizione e resterà aperta fino al 20 maggio prossimo nella sede di Palazzo Brugiotti in via Cavour a Viterbo. E’ un momento di crescita e di visibilità per i nuovi talenti, alcuni già emersi nel panorama internazionale. Il Il Museo della Ceramica  fa da splendida cornice all’esposizione, in cui il passato e presente si fondono restituendo al visitatore un’emozione unica. Il lavoro sui materiali rivela il grado di bravura dei nostri artigiani, una padronanza meritoria degna di rilievo, che và dalla lavorazione della ceramica, che ha visto recentemente assegnato il riconoscimento di “Citta della Ceramica”, alla lavorazione del cuoio, al quale viene dato nuova vita attraverso nuove forme di trasformazione, per arrivare agli abiti da sera, in cui il dettaglio dei particolari particolarità è reso dagli inserti in pizzo di sughero un delizia per occhi e tatto. Ma come non stupirsi di fronte alla rivisitazione della famosa decorazione blu in vetrata e al recupero dell’antica tecnica decorativa della Zaffera ceramica raffinata del medioevo.Un distinguo con cui vengono omaggiati  gli ospiti importanti come l’ex premier Gentiloni lo scorso dicembre. E ancora, una tecnica abbandonata e riportata in auge è quella della realizzazione in scaiola-stucco marmo per la decorazione di colonne e capitelli, tale da sembrare realizzati con marmi pregiati, gioielli dove il colore del vetro ricorda quello dei vetri antichi che vengono valorizzati dallo studio della forma che richiama il monile antico, lampade e gioielli progettati in CAD e realizzati, con stampati 3D rendono possibili forme fino a ieri impensabili.
Sono solo alcuni degli esempi, che  “Forme e colori” può offrire al visitatore. La mostra riporta all’attenzione quanto la bottega artigiana come scuola formativa abbia inciso nell’espressione artistica e quanto sia importante tramandare i saperi della manualità per recuperare la nostra identità, e trasferire nei giovani la continuità di una meravigliosa storia di lavoro e di eccellenza.

Un ringraziamento a Valentina Capoccioni dello Staff della Cooperativa Girolamo Fabrizio curatrice della mostra insieme a Fondazione Carivit, CNA, Museo della Ceramica della Tuscia.

Foto di Luciano Pasquini

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