Pubblicato il quarto quaderno di storia del Risorgimento viterbese a cura di Antonio Quattranni

libro risorgimento viterbese

È stato recentemente pubblicato, per Annulli Editori, il quarto quaderno di storia del Risorgimento viterbese, frutto della collaborazione tra la casa editrice e il comitato provinciale di Viterbo dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano.

Il volume – intitolato Cattolicesimo liberale e patriottismo risorgimentale nella Tuscia. Fermenti, tormenti e destini individuali, e curato da Antonio Quattranni – raccoglie gli atti del convegno che si è tenuto il 25 ottobre 2024 presso la sala Anselmi dell’Amministrazione provinciale. Un incontro che ha costituito l’occasione per cominciare ad affrontare il tema dei diversi atteggiamenti manifestati da alcune componenti di idee liberali e democratiche del mondo cattolico nel contesto risorgimentale viterbese.

Gli interventi degli studiosi che vi hanno partecipato, e che sono qui raccolti, si concentrano in prevalenza su figure di religiosi che sono stati in contatto con le posizioni del cattolicesimo liberale o che hanno avuto esperienza del periodo risorgimentale in modo più marcato e personale, manifestando opinioni nettamente divergenti da quelle tradizionali dell’istituzione ecclesiastica del tempo. Nel Viterbese, come anche altrove, alcune componenti del mondo cattolico hanno partecipato in modo attivo al processo di unificazione nazionale, mostrando varie sfaccettature, tensioni e fermenti, in un contesto religioso e sociale conservatore dove era ben rappresentato un atteggiamento di «moderatismo» motivato dalla consapevolezza della forte presenza della Chiesa «reale» e che, più in generale, è sintetizzato nella formula «Cattolici con il papa, liberali con lo Statuto».
I cinque contributi che costituiscono l’ossatura di questo nuovo quaderno di storia del Risorgimento portano le firme di Bonafede Mancini («I sacerdoti liberali nel Risorgimento dell’alta Tuscia»), Micaela Merlino («Ideali patriottici, fedeltà alla Chiesa e crisi di coscienza. I casi emblematici dei sacerdoti Luigi Perugi, Luigi Teloni e Giovanni Blasi»), Giorgio Fanti («Giuseppe Angelo Manni, da carbonaro a senatore del Regno d’Italia»), Catia Bonifazi («Fermenti repubblicani nel clero viterbese») e Monica Ceccariglia («L’atteggiamento dei vescovi delle diocesi “di confine” di Acquapendente e Montefiascone negli anni 1860–1880»).

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