Il turismo è la vera risosrsa di questo territorio. Fino ad ora molte realtà sono andate nascendo anche se quello che manca è un progetto comune che riesca a dare ampio respiro a tutta la Tuscia. “Prospettive per il turismo rurale”, convegno che si svolgerà ad Orte sabato 10 gennaio a partire dalle ore 10 presso la sala conferenze del Palazzo Vescovile. è il primo appuntamento che va in questa direzione. Voluto dal Carbacc (Consorzio aree basse colline cimine), istituito all’interno della Pit RL165 (Progettazione integrata territoriale) che coinvolge 10 Comuni: Vignanello (Comune capofila), Bassano in Teverina, Bomarzo, Canepina, Corchiano, Orte, Soriano nel Cimino, Vallerano, Vasanello e Vitorchiano. Nell’incontro, finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito della programmazione europea, saranno coinvolte tutte le strutture agrituristiche presenti sul territorio e le associazioni di categoria direttamente o indirettamente coinvolte. Ad organizzare l’incontro la cooperativa Interlinea.
Dopo i saluti del sindaco di Orte Moreno Polo, è prevista l’introduzione di Rossana Giannarini (project manager Ld Strategy) e dell’architetto Massimo Fordini Sonni (responsabile Pit) che parleranno della programmazione territoriale nella Tuscia e dello stato di attuazione dei progetti di sviluppo. Cinque i relatori: Laura Cresti, presidente Agriturist Toscana, che terrà una relazione sugli “Agriturismi d’eccellenza, settore trainante per l’economia del territorio”; Andrea Rossi, direttore dell’Ecomuseo del Casentino (“Il turismo sostenibile motore di sviluppo per le aree rurale”); Elisabetta Mitrovic e Irene Ausiello, della società Anima Mundi (“Turismo e nuove forme di promozione territoriale”); Angelo Proietti Palombi, presidente Slow Food Viterbo. Concludono Sonia Ricci, as sessore regionale all’Agricoltura, ed Enrico Panunzi, consigliere regionale e presidente della Commissione Ambiente. Modera Alberto Castori della cooperativa Interlinea.
Il convegno del 10 gennaio – che è solo il primo appuntamento di una serie di attività che fino a giugno si articoleranno in open day sull’accoglienza, studio e valorizzazioni dei prodotti locali, valorizzazione dello street food nel territori dei 10 comuni, progetti di narrativa del territorio affidati alla “Banca del racconto” – vuole fare il punto sul paesaggio rurale che spesso sconta il disgregamento dell’universo di riferimento che lo teneva unito. Questo disgregamento porta alla frammentazione delle identità, alla dispersione dei saperi, all’impallidirsi dell’anima stessa dei luoghi. Il rapporto tra l’uomo e il paesaggio rurale ha fortemente subito questo processo. Spiazzate dalla perdita di modelli a cui riferirsi, le popolazioni rurali hanno voltato le spalle all’universo dei valori e dei saperi e alla stessa identità che ne rappresentava il perno fondante come comunit&agr ave; di pratiche e come modello sociale. Salvo accorgersi, in tempi recenti, che la perdita definitiva di quell’universo avrebbe significato la perdita stessa del futuro. Ecco allora il risveglio, la riscoperta delle tradizioni, la loro messa in scena. Ora si tratta di sognare, di nuovo, il territorio e il paesaggio. Mediandolo con la modernità e le nuove possibilità che questa offre. Si tratta di riannodare il filo delle identità per riproporle. Nel tempo in cui tutto è omologazione, c’è bisogno di animare le comunità locali per una nuova consapevolezza e per rifondare l’identità. C’è bisogno di un patto sociale e generazionale. Per tutto questo il turismo in ambiente rurale e la riflessione intorno ad esso, offre strumenti e metodi.
Nel convegno, quindi, si proverà a fare una riflessione sulle potenzialità future e le ricadute che il progetto può avere sull’area, nonché le iniziative che si possono intraprendere per continuare a promuovere in modo unitario questa porzione di Tuscia.