Premio Paternesi, unire le arti nello straordinario contesto di Palazzo Doebbing a Sutri

PremioPaternesi_violino

La vitalità di Palazzo Deobbing è ormai caratteristica stessa del luogo della cultura per Sutri e la Tuscia: la mostra omaggio al maestro Alessio Paternesi, la prima organizzata dopo la sua scomparsa, sta diventando veicolo di incontri, iniziative, occasioni d’arte da celebrare.

Le note di prova eseguite poco prima della serata al Premio Efebo hanno così colpito Monica
Paternesi, figlia dell’artista, da pensare e proporre un incontro tra musica e parole, diventato certezza venerdì scorso, 25 ottobre, nell’ambito del Beethoven Festival Sutri; la presenza, sempre questa estate, del consigliere regionale Daniele Sabatini ha ufficializzato idea e progetto, consolidato nel Premio Paternesi voluto dalla Regione Lazio.
La sala conferenze, ingentilita dalle opere di Paternesi e dallo spettacolo incorniciato dalle
finestre che mostrano da un lato la meraviglia della collina e dall’altro la poesia dei tetti
sutrini, ha ospitato un incontro fatto di parole e musica.
Le note al violino, selezionate dal maestro Anna Lisa Bellini tra i talenti del liceo musicale
Santa Rosa da Viterbo, proposte dai fratelli Gabriele e Matteo Lucarelli, sia solisti che in duo, tra sonate e una cabeza hanno donato la giusta atmosfera, creando un dialogo tra arti.

Il sindaco Matteo Amori ha ringraziato relatori e numerosi presenti in sala “Per una nuova
occasione nell’omaggiare la cultura e il maestro Paternesi, grazie al proficuo legame tra il
Beethoven festival e l’amministrazione, impegnata a ristrutturare altri importanti edifici
sutrini che saranno fruibili e a disposizione della cittadinanza”.
Una nuova giornata organizzata e presenziata dal consigliere delegato alla cultura e al talento, Claudia Mercuri, che dopo aver salutato e precisato con vanto la forte presenza femminile al tavolo, ha ricordato il Premio Efebo da cui è nato questo evento: “Così da donare al maestro una nuova vita raccontata e condivisa, diventando promozione attraverso il suo carattere identitario, come di tutti i nostri ambasciatori, in grado di raccontare perfettamente il territorio”; tra questi Francesco Cozza Caposavi, che ha confermato il dialogo con il Vesconte di Bolsena.

Un percorso promosso dalla famiglia dell’artista, come confermato dalla figlia Monica
Paternesi: “Spero che potremo fare altro insieme, e sono certa che lo faremo, perché la cultura è legata alla capillarità. Questa estate sono rimasta affascinata dalla musica suonata nelle sale della mostra, le note sono un segno e la loro unione dà vita ad arte amplificata all’ennesima potenza”.

Parole importanti per Anna Lisa Bellini: “Sono onorata di essere qui per far proseguire la
strada al Beethoven festival, una sinergia che unisce l’arte di Paternesi con la bellezza di
questo luogo, ispirato dalla fede, dove siamo rinati e ancora più carichi . Tra i protagonisti in cartellone i nostri giovani talenti del territorio oltre ai nostri grandi ospiti . Invito tutti ai
concerti, che sono ad ingresso libero, per la prima volta in 23 anni, grazie al supporto
dell’amministrazione Amori”.

Per concludere il viaggio tra arte, note e attualità il forte messaggio della professoressa Sonia Melchiorre (Unitus): “Lavorando con i giovani devo sempre trovare una lingua nuova, attraverso immagini e musica; ho organizzato la mostra del maestro Paternesi all’Università, forte dei racconti ascoltati da Alessio, dedicati ai viaggi, delineati nella passeggiata nel bellissimo complesso di Santa Maria in Gradi. Le arti comunicano con la nostra rete neuronale, facendo appello a passioni ed emozioni: per questo faccio ascoltare linguaggi diversi ai ragazzi, partendo da Haendel e arrivando a Bach o Beethoven ripreso da artisti contemporanei, stimolando il desiderio di ascoltare qualcosa che non ascolterebbero e facendogli fare un viaggio di 300 anni”, ha concluso, donando ai presenti lo stesso ascolto
destinato agli studenti.

La particolare giornata è stata arricchita da due chicche: una all’interno della sala conferenze, sempre legata al dialogo, stavolta con la città di Pittsburgh, omaggiata dal sindaco attraverso una targa che sarà consegnata al primo cittadino americano da Dick Coleman, discendente dalla famiglia sutrina Fornaciari, rappresentata dal cugino Luciano, divisa a metà tra il ramo emigrato negli States e quello tornato alle proprie radici. Il sindaco Amori ha confermato l’intenzione di avviare il gemellaggio annunciato da tempo e dalla storia stessa.

Un altro importante atto è stato compiuto, sempre venerdì 25 ottobre, dagli studenti delle
terze classi dell’I.C. Tommaso Silvestri di Trevignano, coinvolti in una visita al Museo di
Palazzo Doebbing, scaturita in una caccia al tesoro silenziosa che ha combinato la didattica
tradizionale in un’attività giocosa, molto gradita e partecipata dai ragazzi, realizzata in
memoria dell’indimenticabile Domenico Antinori, scomparso giovanissimo, che per il museo
ha lavorato con tanta passione.

PremioPaternesi_Mercuri copia

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