Premio Alvaro Bigiaretti a Giorgio Fontana per il romanzo “Prima di noi”

di Vincenzo Ceniti

Nati lontano da Vallerano (uno a San Luca in Calabria, l’altro a Matelica nelle Marche), vissuti per molti decenni a Vallerano, sepolti a Vallerano, ricordati a Vallerano in un palazzo a loro dedicato e in corso di ristrutturazione che accoglierà un centro studi, la biblioteca, la sala conferenze e la sala mostre.

Parliamo di Corrado Alvaro (1895-1956) e Libero Bigiaretti (1905-1993) due campioni del loro tempo (narratori, poeti, novellieri, drammaturghi ma non solo) pellegrini in Tuscia non per caso, ma per la voglia di vivere con altre modalità e compagni di viaggio.

A loro è intestato un premio letterario di buon lignaggio ideato e curato da Giorgio Nisini, che resiste da sette edizioni all’ignavia di molti, assegnato quest’anno a Giorgio Fontana per il romanzo “Prima di noi” (Sellerio, Palermo 2020) e consegnato sabato scorso a Vallerano alla presenza dell’autore, con incoraggiamenti da parte del sindaco Adelio Gregori e del console Touring Vincenzo Ceniti.

Il romanzo ripercorre le vicende della saga dei Sartori, razza friulana, personaggi sghembi (come li definisce Fontana) e contraddittori, dal capostipite Maurizio con la moglie Nadia, fino ai pronipoti di ultima generazione, percorrendo le tribolazioni della Grande Guerra, il Ventennio Fascista, le distruzioni dei bombardamenti aerei, il boom economico, la rivoluzione industriale, l’abbandono delle campagne e dei borghi, gli anni di piombo,  il muro di Berlino, internet e la globalizzazione.

Un periodo dopotutto corto ma denso di tutto, in cui si alternano nella narrazione sentimenti contrapposti, sensi di colpa, vergogna, rabbia, ambizioni, sconfitte, insofferenza,  inquietudini, ipocrisie. Ne viene fuori un ritratto asciutto e spietato del Novecento italiano costantemente minato dal timore di una impossibile felicità.

Vale la pena di dannarsi l’anima a trovare il meglio altrove, come fecero i Sartori, con il loro vagabondare dal 1917 al 2012? A sipario abbassato si fa largo la pietas di una giovane donna, Letizia, l’ultima dei Sartori, che davanti alla tomba del bisnonno abbraccia tutti i suoi e li perdona.

Il premio “Alvaro-Bigiaretti” rivolto ad opere edite di narrativa italiana, comprende anche una sezione gestita da una giuria di studenti delle scuole locali e il concorso- giovani  “Scrittori si diventa”: Per ogni edizione viene scelto un tema legato all’opera dei due scrittori titolari del premio.

Un comitato direttivo seleziona le cinque opere finaliste che vengono sottoposte ad una giuria scientifica e ad una popolare.

Vincenzo Ceniti

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI