Piccola farmacia Letteraria: quando la cura è nascosta in un libro

Rossella Cravero

«Sono partita dai piedi per arrivare alla testa delle persone». Potete chiamarla strategia di marketing, potete definirla ispirazione, sicuramente Elena Molini ha avuto un’idea geniale: rendere una libreria una Piccola Farmacia Letterariacon tanto di bugiardini e consigli terapeutici.

«La soddisfazione più grande è vedere arrivare da me persone che vogliono curarsi dalla “non lettura”. Conquistare i non lettori credo che sia l’aspirazione più grande di ogni libraio. Giornali, web e trasmissioni radiofoniche hanno, per fortuna, dato risalto alla mia iniziativa  e con un passaparola i clienti vengono a chiedere consigli su come “curare” la loro non attitudine alla lettura, mi domandano da dove cominciare. Per ognuno c’è una cura».

La Piccola farmacia letteraria offre un rimedio per ogni stati d’animo: tristezza, solitudine, mal d’amore, ma anche situazioni più concrete come la perdita del lavoro. Per ogni condizione Elena Molini ha un suggerimento. Nei 35 mq creati dalla libraia-farmacista i volumi sono catalogati in base agli stati d’animo e a un colore che si ritrova nei bugiardini,  appositamente ideati, per dare le indicazioni terapeutiche. Una sorella psicologa e molte amiche che esercitano la professione hanno sicuramente ispirato Elena Molini che ci spiega così la sua sfida in un mercato dell’editoria che viene sempre definito in crisi: «Il successo sta nell’aver capito cosa cercano le persone quando vengono in libreria. Da qui è nata l’idea di una cura personalizzata. E vista l’affluenza per ora sembra funzionare».

La formula è talmente vincente che pur non essendo in centro, ma nella periferia di Firenze, zona Gavinana, molti clienti vanno appositamente per scoprire questa piccola e particolare casa della lettura. Elena Molini è anche attiva sui social, con le bellissime foto fatte da una collaboratrice, la pagina Facebook della libreria  è ricca di consigli e, perché no, di rimedi a distanza per inguaribili lettori.

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