Petizione di un gruppo di genitori per non far chiudere le scuole superiori di Viterbo

Riceviamo e pubblichiamo:

Signor Sindaco Arena,
siamo genitori di alunne e alunni delle scuole superiori di Viterbo.
A nostro avviso nel valutare l’opportunità di chiudere le scuole in presenza, vanno presi in considerazione innanzitutto i dati certi: non bastano gli aggettivi qualificativi come tantissimi, moltissimi o i termini come aumento, diffusione. Ci vogliono numeri e percentuali. Quanti positivi? Quanti sintomatici? Quanti sintomatici ospedalizzati? Quanti di questi in terapia intensiva con supporto respiratorio? Percentuali con la popolazione? Confronto con i ricoverati in terapia intensiva nello stesso periodo dei 5 anni precedenti. Va poi considerata la quota di studenti fra tutti i positivi e i sintomatici.
Le ricordiamo che l’ordinanza del Presidente De Luca è stata impugnata davanti al TAR che ha chiesto alla Regione di fornire i documenti necessari a verificare compiutamente i presupposti sui quali si fonda l’ordinanza. Vale a dire che il TAR vuole valutare i dati numerici su cui è stata fatta la scelta di chiudere le scuole in presenza.
Siamo poi sicuri che chiudendo le scuole in presenza i ragazzi verranno sottratti al contagio? Non essendo previsto un altro lockdown generalizzato, almeno al momento, i ragazzi al termine delle lezioni in DAD usciranno e potranno infettarsi fuori scuola.
Se la pietra dello scandalo sono i trasporti pubblici, sovraffollati, allora gli Enti Locali preposti si rimbocchino le maniche, lavorino in sinergia e trovino soluzioni. Gli autobus privati, fermi per sospensione gite, ad esempio, possono essere noleggiati per potenziare il trasporto scolastico.
Anche gli studenti reclamano il loro diritto costituzionale all’istruzione. E fanno bene. Hanno toccato con mano, sulla loro pelle, che la scuola non è solo un travaso di nozioni dal docente al discente, ma anche e soprattutto comunità. Tra pari e con gli adulti.
La DAD, anche la migliore, non potrà MAI eguagliare la potenza della scuola in presenza, condivisa. La DAD in più amplifica le diseguaglianze e va quindi contro il dettato costituzionale. La DAD aumenta la dispersione scolastica. Sarà pur vero che ormai tutti i ragazzi hanno uno smartphone e quindi possono utilizzarlo per seguire la DAD, ma non è così semplicistico. Oltre a uno smartphone serve una connessione buona e illimitata, e
non tutte le aree della nostra provincia sono ben coperte da segnale. Ci sono classi con 30 alunni: avete idea di quanto sia faticoso per i docenti e i ragazzi svolgere e seguire una lezione in DAD così affollata? Avete idea di quanti ragazzi si siano demotivati in questi mesi? E gli alunni che hanno bisogno di docenti di sostegno? Pensate davvero che si possa dare sostegno ad un ragazzo via monitor? Chiudere le scuole in presenza significa creare ulteriori difficoltà alle famiglie e metterne alcune in situazione drammatica.
Chiudere le scuole in presenza significa spopolare nuovamente il centro storico, svuotando di nuovo gli esercizi commerciali adiacenti i plessi scolastici (i ragazzi non comprano più la merenda, i genitori non si fermano a fare la spesa, etc.). Di questo c’è consapevolezza? Ricordiamo che durante la guerra, la scuola ha continuato a funzionare
perché giustamente era una priorità: non ci può essere futuro, infatti, senza la scuola.
Signor sindaco Arena, consideri bene l’opportunità di chiudere o no le scuole. Ogni giorno di scuola in presenza è un giorno di futuro in più offerto ai nostri figli. Ci sono altre alternative al momento: ad esempio scaglionare gli ingressi per limitare assembramenti fuori scuola, potenziare la didattica mista (1 o 2 giorni in DAD il resto in
presenza) invitando le scuole che ancora non l’hanno attivata a farlo (meglio due giorni in DAD che tutti i giorni, magari a rotazione per evitare che alcune materie siano penalizzate). Se e quando il comitato tecnico scientifico a livello nazionale sancirà la necessità di un ulteriore sacrificio per tutto l’Italia, allora e solo allora la scuola in presenza verrà sostituita con la DAD. Per ora, per favore, la scuola resti una priorità e resti aperta in presenza.

Antonella De Cicco
Patrizia Della Porta
Maria Menichelli
Monica Marcellini
Maria Matilde Coletta
Antonella Savi
Roberta Laureti
Daniela Bellitto
Barbara Cadeddu
Paola Bernini
Antonella Rossi
Cristiana Veronesi
Massimo Baraldi
Giacinta Bracci
Giancarlo Guerra
Lucia Duri
Stefania Usai
Claudio Di Luigi
Claudia Bardi

La raccolta firme sta ancora procedendo

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