NORCHIA, la necropoli etrusca di Guado di Sferracavallo: apertura straordinaria

Dalle ore 10.00, e per tutto il giorno,domenica 1 ottobre prevista l’ apertura straordinaria dell’area archeologica della necropoli etrusca a Norchia, in Località Guado di Sferracavallo.

Alle ore 15.00 visite guidate secondo un percorso che dalla necropoli di Guado di Sferracavallo (Tomba di Vel,Tomba delle 55 sepolture) porterà alla visita delle Tombe Doriche e al Pile.

COME ARRIVARE

Ore 9.45 appuntamento fuori Chiesa di San Francesco a Vetralla

Ore 14.45 appuntamento fuori Chiesa San Francesco a Vetralla

OPPURE direttamente impostando queste coordinate: 42°20’37.11’’ N   –   11°57’17.60’’

e a Vetralla prendere “via degli Etruschi”, “via della Prata” e proseguire sempre dritto per

circa 10 km.

SI CONSIGLIA

Difficoltà del percorso media e abbigliamento adeguato con pantaloni lunghi e scarpe comode e chiuse (meglio se da trekking)

 

LE VISITE e L’ACCESSO sono gratuite

Visita e accesso all’area archeologica gratuita, con spiegazione dell’archeologa Direttore dello scavo.

“QUESTA È LA TOMBA DI VEL, FIGLIO DI LARIS (O LARTH)”

Presso Norchia, in località Guado di Sferracavallo, è presente questa necropoli etrusca di età ellenistica che venne identificata dai soci dell’Associazione Archeotuscia, Mario Sanna e Luciano Ilari nel 2011.

In particolare, inizialmente, l’attenzione fu attirata da una tomba specifica: quella che poi è stata ribattezzata la “Tomba a Casetta di Vel”.

Una tomba che all’esterno riproduce il profilo architettonico di una casa etrusca con l’eccezionalità di un dettaglio: l’iscrizione sull’architrave della falsa-porta.

Un’iscrizione che così dichiarava: “Questa è la tomba di Vel, figlio di Laris (o Larth)”.

Le indagini archeologiche che sono seguite negli anni successivi, in accordo e sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, hanno portato allo studio e allo scavo archeologico della “Tomba di Vel”, portando alla scoperta, sul pavimento, di un bellissimo corredo ceramico di 17 vasi da banchetto e uno strigile (fine IV-inizi III sec. a.C.), già restaurati ed esposti nella sezione “Norchia” del Museo Archeologico Nazionale della Rocca Albornoz di Viterbo.

 

UN PARENTE DI “VEL, FIGLIO DI LARIS”

Tra il 2014 e il 2015 si è ritrovato un secondo corridoio che conduceva ad una piccola sepoltura a camera, ancora con la sua pietra di chiusura e 11 vasi in ceramica all’interno. Lo stretto collegamento tra le due tombe lascia supporre un legame, probabilmente di parentela, tra i defunti di queste due tombe.

 

LA TOMBA DELLE 55 SEPOLTURE

Nell’estate 2016 l’indagine delle due tombe accanto, di cui una già violata da scavi clandestini: la cosiddetta “Tomba delle 55 sepolture”. L’attenta ripulitura e setacciatura ha però permesso il recupero di oggetti ceramici e metallici sfuggiti all’azione degli scavatori clandestini insieme ad alcune monete romane in bronzo che fanno datare l’uso della sepoltura tra la fine IV sec. a.C. e il I-II sec. d.C.

La seconda tomba ha un solo vano con bassa banchina, pesantemente manomessa dai clandestini, ai quali è sfuggito un corredo da banchetto, deposto nel dromos: 24 vasi, tra cui due bellissime situle con beccuccio a testa di Sileno e due oinochoai con becco a cartoccio, uno specchio di bronzo e resti di uno strigile.

 

Per informazioni & prenotazioni

Ufficio Turistico di Viterbo, Piazza Martiri d’Ungheria (Sacrario) tel 0761-226427

mail: info@visit.viterbo.it

 

Simona Sterpa (archeologa, Direttore scavo) 3289068207

mail: sterpa70simona@gmail.com

 

 

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