Nella visita alla chiesa di Santa Maria in Poggio il fascino del Monastero immerso nel suo silenzio

Di Luciano Pasquini

Archeotuscia ci ha permesso questo sabato 8 febbraio un visita alla chiesa di Santa Maria in Poggio, meglio conosciuta come la Crocetta con  la scoperta per i presenti  dell’annesso monastero ormai abbandonato da lunghi anni, ove hanno soggiornato i padri Camilliani ma addirittura lo stesso San Camillo De Lellis . Il luogo ha subito i  bombardamenti  del 1944, a seguito dei quali fu effettuata una ristrutturazione. Chiaramente il Monastero è chiuso e non visitabile. La visità è stata una eccezione, guidata dalla dottoressa Emanuela Musotto che  ha saputo accompagnare la narrazione storica allineata all’itinerario, con ambientazioni esclusive come il giardino e il piccolo orto che pure conserva un’antica vite, curato amorevolmente per un lustro di secolo dal sacrestano Orfeo scomparso due anni or sono.

La chiesa è fatta risalire al 1076. Fu qui che inizialmente venne sepolta Santa Rosa, e solo poi trasferita nel santuario a lei dedicato nella vicina via di Santa Rosa.

L’edificio sacro prese il nome Crocetta quando agli inizi del Seicento venne annessa ai Crociferi, ministri degli Infermi in quanto ordine ordine ospitaliero attivo dal XII al XVII secolo. E proprio accanto alla chiesa si conserva una delle più antiche case dell’ordine dei Crociferi, che derivava dall’ordine dei Camilliani di  San Camillo de Lellis. Notevole al colpo d’occhio  la doppia scalinata che da accesso alla chiesa e nella piazzetta la bellissima fontana a fuso, chiamata appunto fontana della Crocetta per il riferimento storico ai padri Crociferi.

Una visita molto documentata e preziosa che ha arricchito i partecipanti  nella conoscenza dei luoghi della nostra città. La chiesa rimane aperta e il sabato e la domenica mattina si celebra  la santa Messa curata dal un padre Camilliano. Mentre il Monastero è immerso nel suo silenzio. Si spera che la struttura inutilmente chiusa possa essere messa a disposizione magari come luogo di accoglienza per un turismo religioso, dato che è pure tappa della Via Francigena.

Foto di Luciano Pasquini

 

Visita alla Chiesa di Santa Maria in Poggio

 

 

 

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