Una roadmap in nove fermate per cambiare la mobilità della città. Parcheggi, correttivi al traffico, snodi, aree sosta, trasporto urbano, zone pedonali. Tutti interventi sotto osservazione, ma da pianificare. Che comunque e ovunque dovranno far i conti con quella che genericamente si chiama abitudine. Molto spesso figlia di una atavica e malintesa cultura di massa. A Viterbo peraltro assolutamente radicata, se solo si considera che la città è relegata da anni al poco invidiabile secondo posto nel Paese con la più alta percentuale di vetture presenti sul territorio. Comunque l’amministrazione comunale Frontini ha deciso di prendere il toro per le corna e ha predisposto uno studio (peraltro parzialmente concluso) per ribaltare, o almeno correggere drasticamente, i parametri del traffico, della mobilità, della viabilità e dunque della qualità della vita. In poche parole, redigere e soprattutto dare gambe a un Piano Regolatore Generale della Mobilità, che va sotto il nome di PUMS, acronimo di “Piano Urbano della Mobilità Sostenibile”.
Roadmap in nove fermate: si parte con “indagini e rilievi”, poi la “redazione conoscitiva”, la “prima fase di partecipazione”, il “Pums preliminare”, la “seconda fase di partecipazione”, l’”adozione”, le “osservazioni”, le “controdeduzioni e il Pums definitivo”, l’”approvazione”. Un percorso che certo comporterà ostacoli, più o meno rilevanti, e proprio per questo nel cartaceo presentato in conferenza stampa a palazzo dei Priori non figurano tempi di percorrenza e tanto meno di arrivo. “Siamo nella fase ricognitiva, stiamo controllando il sottosuolo prima di avviare la costruzione. Non me la sento di fornire dei numeri”, avverte l’assessore agli Spazi Urbani e Mobilità Sostenibile, Emanuele Aronne. Che precisa: “Solo a settembre saremo in grado di avere un quadro preciso per avviare il piano di riqualificazione. Sì, dopo Santa Rosa”. In effetti, la cosiddetta attività ricognitiva è iniziata da un paio di mesi con la raccolta di dati che dovranno essere studiati attentamente prima di essere utilizzati per attivare il Pums. Sono stati monitorati tutti i parametri relativi al traffico: dalle soste con gli orari diurni e notturni, le presenze nei parcheggi nelle varie ore della giornata, i passaggi delle auto lungo le strade principali e secondarie, l’utilizzazione delle piste ciclabili, le aree pedonali, l’inquinamento, l’uso dei mezzi pubblici. Chiaramente importante, se non decisivo, sarà il contributo che daranno i viterbesi a questa che viene annunciata come un’autentica rivoluzione cittadina dopo 45 anni. “Quando cioè fu redatto il Piano Regolatore della Città”, sottolinea l’assessore Aronne. Il Comune ha già attivato sul proprio sito un questionario attraverso il quale tutti potranno offrire il loro parere (https://tpsurvey.it/349247?lang=it). Cinque minuti per rispondere a sette domande. “Oggi – ribadisce la sindaca Chiara Frontini – abbiamo aperto un percorso entusiasmante che va ad impattare sulla vita delle persone. Era davvero arrivato il momento di mettere mano alle criticità viarie della nostra città. Ripensare la mobilità significa darci l’opportunità di rendere Viterbo più vivibile”. Per il comandante dei Vigili Urbani, Mauro Vinciotti: “Solo sviluppando maggiormente le reti parallele e la mobilità alternativa si possono attutire le criticità”. In sostanza, serve un approccio scientifico al problema. Nel caso specifico ha un nome: Team Progettazione della società di Ingegneria Tps Pro di Laura Montioni che alla città ha già fatto la Tac, ora bisognerà studiare il tracciato e decidere dove, quando e come intervenire.