Michela Petrocchi, La fotografia come linguaggio universale diviene una tesi di laurea di identità e memoria

Un percorso dritto e di filato attraversando nella magia dei suoi scatti il culto e le tradizioni di un luogo, Gradoli il borgo della Tuscia in cui è nata e risiede che si specchia sul versante settentrionale del lago di Bolsena.

Scatti che si evolvono e divengono mostre in particolare quella tratta dal ciclo “Storie di terra e d’acqua”, esposta all‘Istituto Italiano di Cultura di Vilnius come proposta di dialogo artistico e culturale sull’evoluzione del mondo agricolo in Italia e in Lituania nella comune prospettiva della realizzazione del “Green Deal”, sostenuto e finanziato dalla Commissione Europea.

La fotografia per Michela è da intendersi come fenomeno popolare che entra nella vita delle persone e apre nuove possibilità di comunicazione: quasi a rappresentare una specie di diario che, nel suo dispiegarsi e commentarsi, porta alla luce momenti cruciali della propria esistenza. La fotografia ha capito che ha un potere: fermare il tempo. Caratteristica che non possiamo minimamente mettere in discussione.

In “Oltre il lago” tutti i personaggi scelti da Michela Petrocchi sono la composizione di un quadro che immortala un territorio della Tuscia i cui soggetti si chiamano: Giorgio,Gigi,Vincenzo, Daniele Mauro. Un lavoro di identità e memoria che prende corpo e si materializza realizzato in un arco temporale che va da marzo a settembre 2023 e diviene materia della sua tesi di laurea:

Oltre il lago- Identità e Memoria

Autrice Michela Petrocchi

Tutto il motore avviante è una ricerca minuziosa, da parte di questa giovane poco più che ventenne che dal silenzio della provincia quella dei centri minori ha fissato quella comunità che si muove ancora  nell’andamento lento del suo lago, Bolsena,focalizzandone la comunità dei pescatori, una attività che ha lasciato tracce sin dalle epoche preistoriche e si è tramandata sino ad oggi, rappresentando la costante interazione tra uomo e territorio.

Tutto questo diviene per Michela un elaborato di tesi, mirato a sottolineare l’importanza della fotografia come memoria storica,analizzandone le diverse tematiche che vedono come punto d’unione la fotografia ed il rapporto società/territorio.

Per il contributo reso al suo lavoro Michela ci tiene a ringraziare Giorgio Puri, Luigi Dottarelli, Mauro Dottarelli, Luigi Orsini, Daniele Papi.

Un documento di matrice europea intesa come Unione dei popoli, che è divenuta discussione di una laurea da lei brillantemente conseguita il 27 settembre scorso presso l’Accademia di Belle Arti Lorenzo da Viterbo.

Le chiediamo: E adesso che un’altra tappa è stata segnata, il prossimo passo?

Vorrei concentrarmi sul lavoro vero e proprio, mi piacerebbe iniziare a lavorare come fotografa professionista, magari per qualche rivista o magazine e pianificare nuovi progetti fotografici di ricerca per continuare a esplorare i temi che mi hanno sempre appassionata continuando a carpire l’essenza di ciò che vedo, o vivo.

 

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