MIC: Epidemie e antichi rimedi tra le carte d’archivio, c’è pure quello di Viterbo

Un volume che ripercorre, attraverso i documenti straordinari della nostra storia, custoditi negli Archivi di Stato e non solo, alcuni episodi ed accadimenti legati al tema storico delle pandemie, nonché alle misure di contrasto, sia politiche sia sanitarie, adottate via via nei vari luoghi dell’Italia in fieri. Un tuffo nel passato che risulta di straordinaria e sorprendente attualità: si pensi alla limitazione della circolazione delle merci e delle persone, alla chiusura dei mercati e delle scuole, alle misure di distanziamento sociale, alle reazioni della popolazione, che risultano del tutto simili a quelle attuate in tempi di Covid-19.
Il Ministro Dario Franceschini, ha curato la prefazione del libro.
Epidemie e pandemie hanno sempre interessato la storia dell’umanità, e la ri – sposta delle comunità colpite, in ogni occasione, è stata declinata secondo la terna quarantena, distanziamento sociale, chiusure forzate. Gli Archivi di Stato conservano una mole impressionante di documenti al riguar – do, dall’età moderna, con la lotta alla diffusione del vaiolo, della malaria e della peste, fino ai primi anni Sessanta, con le campagne vaccinali per debellare la polio – mielite. Lo sguardo lungo che ci consente lo studio di questo materiale, che va dalle disposizioni delle autorità per il contenimento del contagio alle progettazioni dei lazzaretti fino ai proclami di fine pandemia, getta una nuova luce su ciò che sta accadendo in questo ultimo anno e ci fa comprendere quanto la memoria del passato sia fondamentale per trovare le giuste risposte nel presente e per programmare il futuro con maggiore consapevolezza. Sfogliando queste pagine, ci si troverà immersi in epoche solo apparentemente lontane e si potranno leggere parole, scritte secoli fa, quanto mai attuali. Averle riproposte all’attenzione di tutti è il merito della Direzione generale Archivi e di tutti gli Archivi di Stato che hanno partecipato alla scorsa edizione della “Domenica di carta”, opportunamente incentrata nel 2020 sul tema “Epidemie e antichi rimedi tra le carte d’archivio”. A dimostrazione di quanto il patrimonio archivistico sia di fondamentale importanza per la nazione.
Alla pagina 105 ritroviamo una doppia pagina titolata “ Epidemie e antichi rimedi nelle carte dell’Archivio di Stato di Viterbo”. A firma del Direttore Allegrini
L’Archivio di Stato di Viterbo ha proposto un excursus tra i documenti connessi alla salute pubblica, dalle improbabili ricette medico-alchemiche del Cinquecento al problema del contenimento delle malattie e alle soluzioni che i governi ottocenteschi misero in atto attraverso regolamenti e istruzioni agli ospedali e ai medici ed infermieri del territorio. L’itinerario sulla sanità ha passato in rassegna protocolli notarili e carte diverse inerenti la salute, le epidemie e le misure di contenimento, i rimedi e i medicamenti farmaceutici. Sottoporre ad un vasto pubblico le pagine del passato che parlavano di accadimenti che oggi non ci appaiono più arcaici ed impossibili può così aiutare a sviluppare una utile consapevolezza rispetto a comportamenti e giudizi sul prossimo che non sempre si dimostrano raziocinanti o avveduti. Leggere oggi queste carte sbiadite, di duecento o anche cinquecento anni, può diventare allora un modo di affinare la coscienza, anche rispetto alla consuetudine con la malattia e il dolore che l’umanità ha lungamente conosciuto durante il suo lento cammino; gli archivi sono importanti per la funzione di testimoni delle vicende storiche attraverso i secoli e la memoria del passato non può che giovare a chi voglia operare per un futuro migliore.

Un accordo di valorizzazione e fruizione degli Ospedali storici del Lazio siglato dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti lo scorso 10 dicembre ha incluso la futura opera di valorizzazione dell’ex Ospedale Grande degli Infermi di Viterbo, dove nascerà un “Borgo della Cultura”.

 

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