Massimiliano Urbani: Ha’ capito come, il rap made in Tuscia

mammo rappo

Quando si è reso conto che la sua “Ha’ capito come” era diventata un tormentone, Massimiliano Urbani in arte Mammo Rappo si è, a suo dire, “impanicatissimo”.

Viterbese, classe 1981, collaboratore dell’emittente radiofonica Radio Verde, dove conduce ogni lunedì  il programma “Brain Juice” insieme a Michele Villetti e ad Andrea Paesani, Urbani è diventato suo malgrado e in brevissimo tempo una celebrità.

“Un pezzo che è nato per gioco. Mi piaceva la base, Family Affair di Mary J. Blige. Ho iniziato ad adattarci le parole, facendo il contrario dei cantanti veri, che partono invece da un testo. Il personaggio di Mammo Rappo è nato in una notte”.

Partita dalla radio, “Ha’ capito come” è diventata presto virale sui social e sugli smartphone. Ed è anche stato realizzato un videoclip, nel quale Mammo Rappo si impone, con fare da rapper consumato, nelle vie e nelle piazze di Viterbo, seguito via via da schiere di ammiratori, con una spavalderia ben lontana dal provare nella realtà. “Nel giro di pochissimi giorni sono stato sommerso da messaggi; la gente mi riconosce e mi ferma per strada”. Una celebrità che, se pure a livello locale, lo ha piacevolmente travolto.

Un testo pieno di riferimenti a personaggi del passato e a “luoghi del cuore” che fanno parte dell’immaginario collettivo, arricchito da colorite espressioni dialettali, e “rappato” con inconfondibile accento viterbese. E come nel videoclip, anche nella realtà è diventato l’idolo dei bambini, che lo fermano per strada per un selfie e si fanno fare l’autografo.

Massimiliano è e vuole restare un ragazzo semplice, con i piedi per terra. “Ha’ capito come” è piaciuta tanto, e io sono contento che i viterbesi si riconoscano in quello che canto, che la sentano un po’ loro”.

Che si riconoscano in quella sbruffoneria colorita che a volte non è altro che timidezza. Che possano cantare insieme a Massimiliano, “sò viterbese, e me ne vanto”. E si riapproprino di quel sentire comune che a volte può essere veicolato da un pezzo rap. Perché come canta Mammo Rappo, “più semo e più se divertimo”.

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