L’Università della Tuscia riparte sia in presenza sia online

di Luciano Costantini

Da lunedì prossimo, 28 settembre, le aule dell’Università della Tuscia potranno riaprire. Lezioni in presenza dei docenti e degli studenti, almeno in misura assai significativa. Perché, ovviamente, continuerà anche l’insegnamento on line (in streaming  e registrato). E’ stato il rettore, Stefano Ubertini, in conferenza stampa a spiegare criteri, tempi e modi della “riapertura” imposti dal Covid. Tra le tante, eppure doverose regole da rispettare, l’obbligo delle mascherine (bianche e personalizzate con il logo di Unitus), la misurazione della temperatura corporea per gli insegnanti, per il personale tecnico e per gli studenti. Una operazione questa che dovrà essere effettuata individualmente, a casa propria, e accompagnata da autocertificazione per poter accedere all’ateneo. E ancora, ridotta del 50% la disponibilità degli spazi delle aule. “Naturalmente – ha precisato Ubertini – nel caso venisse riscontrato qualche contagio, e credo che non ci potrà non essere, il soggetto sarà rapidamente isolato, evitando così i rischi di un nuovo lockdown”. Tutti i ragazzi avranno la possibilità di frequentare i corsi in aula, se necessario alternandosi in gruppi. Prevista la sanificazione giornaliera delle aule stesse, dei servizi igienici e degli spazi comuni. Tutte norme che tuttavia non dovrebbero frenare la ripresa dell’attività universitaria. “Io sono in generale fiducioso”, ha sottolineato il rettore. E’ una fiducia che viene anche dai numeri snocciolati dal Magnifico: le iscrizioni al primo anno sono arrivate a quota 1.100 (2.500 i test di ammissione, più 700 e una percentuale del più 5%), il doppio rispetto a quelle del 2019, anche se c’è da precisare che la crescita può anche essere il risultato del fatto che nella circostanza gli studenti potranno presentarsi in aula esclusivamente previa iscrizione. Cioè potranno partecipare alle lezioni solo con il certificato di “immatricolazione”. Non avveniva così negli anni scorsi. Economia, scienze biologiche, biotecnologia e lingue, le facoltà più gettonate dagli aspiranti universitari. “Stiamo registrando – ha puntualizzato Ubertini – un chiaro miglioramento un po’ in tutte le voci, abbiamo un indebitamento pari allo zero e quest’anno potremo contare su un milione e duecentomila euro in più. Tutti numeri che, ripeto, mi fanno ben sperare”.

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