Riflettori puntati su Viterbo, la Città dei Papi va in prima pagina. E’ questo quello che ha voluto fare Sandro De Amicis, bibliotecario viterbese e studioso di storia contemporanea, che per la casa editrice autonoma Sette Città ha pubblicato Viterbo in prima pagina.
Il suo è un libro-indagine che cerca di portare alla luce quelle che erano le diverse forze politiche presenti sul territorio viterbese tra il 1870 e il 1915. Per la sua analisi ha utilizzato ciò che resta della stampa locale dell’epoca, dalla “Gazzetta di Viterbo” a “La Rosa: Strenna viterbese”. Prezioso il materiale attinto nell’archivio della biblioteca comunale degli Ardenti
Il libro nasce dalla curiosità di De Amicis e dal fascino che hanno su di lui i giornali. Lo stesso autore li definisce “una fonte inesauribile per uno studioso”; un bene prezioso di cui molti non usufruiscono. L’attenzione che egli presta ai giornali, nasce dalla volontà di sfruttare ciò che la città ha ancora da offrire; la biblioteca Comunale di Viterbo in questo senso, ha abbastanza materiale ancora consultabile, nonostante molto sia andato perso e altro sia entrato a far parte di collezioni private
Le date che marcano il periodo di tempo preso in esame, risultano molto importanti: Il 1870 è l’anno in cui Roma e le sue provincie votano SI al referendum per l’annessione dei loro territori al Regno d’Italia. Il 1915 è l’anno in cui l’Italia entra in guerra. Dal 1870 Viterbo passa dal far parte dello Stato Pontificio, al Regno d’Italia; cambiano così i volti dei giornali, che ora possono liberamente manifestare idee diverse da quelle della Corte Papale.
Lo storico ci conduce a ritroso nel tempo e in particolare a quando scoppiarono i primi scontri tra cattolici e liberali, soprattutto dopo la repressione dei beni ecclesiastici. Ma ci mostra anche come per questioni di tipo sociale, l’èlite politica viterbese dell’epoca, fosse ben disposta a collaborare.Una panoramica sulle notizie che affollavano le prime pagine dei giornali: Dalla questione sulla nascente ferrovia, a quella sugli usi civici; dalle lamentele sul sistema fognario alla nascita delle prime associazioni di mutuo soccorso.
Dal suo resoconto ne fuoriesce una Viterbo molto “vivace”, soprattutto a partire dal 1910, anno in cui nella città si insedia la giunta progressista di socialisti, repubblicani..etc). Un libro interessante per chi ama Viterbo e desidera conoscerne ancor meglio le radici; ugualmente interessante potrebbe esserlo per chi voglia analizzare il passato di una città che Amici ha avuto il suo massimo splendore durante il soggiorno Papale. <> afferma De Amicis
Sandro De Amicis, Viterbo in prima pagina ed. Settecitta 18.00€