Le “Stremate” tornano al Bianconi di Carbognano

Ironiche più che mai, le esigenti figure femminili uscite dalla penna pungente di Giulia Ricciardi tornano domenica 25 febbraio alle ore 17.30 in scena al Teatro Bianconi di Carbognano con il quarto appuntamento di quella che è diventata ormai una saga i cui episodi arrivano con cadenza annuale. Dopo le fortunate commedie: Parzialmente stremate, Stremate dalla Luna e Le bisbetiche stremate, proposte con successo nel corso delle passate stagioni, Giulia Ricciardi, Federica Cifola, Beatrice Fazi (questa volta insieme anche a Fabrizio Giannini) si cimentano ora con Tre stremate e un maggiordomo, con la regia di Michele La Ginestra.
Nel quarto episodio stremato troviamo le tre in un piccolissimo appartamento tutto firmato Ikea. L’aria “precaria” della location suggerisce una situazione apparentemente temporanea ma che ci fanno lì? L’arcano è presto svelato. Nel giorno del suo compleanno, Marisa si è fatta un regalo: ha lasciato suo marito ed è scappata in un mini appartamento dove ha deciso di vivere da sola perché stanca di un rapporto coniugale che non funziona più da anni. Marisa accusa il marito di non fare niente, di avere tutto il peso della gestione familiare sulle sue spalle, di essere stata costretta a lasciare il suo lavoro di arredatrice di interni proprio spinta dal marito che ai tempi era il suo capo. Tra una chiacchiera e l’altra anche Elvira e Mirella tirano fuori le loro frustrazioni e la loro delusione nei confronti dell’universo maschile.
Viviamo in una società che vuole la donna sempre efficiente, scattante e in grado di occuparsi di qualsiasi cosa. Eppure, le donne ancora oggi, vivono quasi sempre posizioni subordinate, come se fossero “condannate” alla dipendenza. Il burqa che Elvira ogni tanto indossa, ha solo manifestato apertamente una subordinazione che esiste anche nel modernissimo occidente. Ma le donne non erano principesse che andavano protette e servite? Ecco a cosa dovrebbe servire un marito: a servire! Non vogliamo di certo ridurlo al rango di cameriere: potremmo pensare però a quello di maggiordomo. Anche Mirella ed Elvira dunque decidono di non tornare a casa e di fare dei videomessaggi ai consorti in cui dettano le regole per il loro autorilascio. Ognuno dei mariti dovrà dimostrare alla propria compagna, attraverso un videomessaggio, non solo di sapersela cavare da solo ma di essere disposto a servire con devozione la consorte, come farebbe il maggiordomo più dotato. Nel mentre il piccolo domicilio si trasforma in una vera e propria magione, complici le manie di grandezza di Marisa, con tanto di maggiordomo: in ogni trama che si rispetti questo personaggio nasconde sempre sorprese. Chi è in realtà costui? Tra improbabili videochiamate dei mariti e strani comportamenti dell’inserviente, lo spettacolo si dipana tra gag, equivoci e rivelazioni. Uomini contro donne, con un finale decisamente sorprendente.

Lo spettacolo diverte con i suoi continui rimandi a luoghi comuni più o meno detestabili e con gli inevitabili scontri fra l’universo maschile e femminile. Piacevoli e misurate, le brave attrici arricchiscono i loro personaggi con nuove sfaccettature e confermano l’affiatamento già manifestato nel corso dei precedenti allestimenti. Ottima la sigla registica che Michele La Ginestra appone alla rappresentazione, assicurando così la visione di un lavoro fluido e veloce
Per informazioni e prenotazioni si può consultare il sito internet www.teatrobianconi.it.

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