Le abitudini al tempo del coronavirus. Il modello Cristiana: ogni sera allietiamo il vicinato suonando

di Cristiana Lamanna

Sono ormai dodici giorni che la nostra vita è radicalmente cambiata. Mutate le nostre abitudini, sconvolta la nostra quotidianità. Colpa di un virus, il coronavirus, meglio definito, Covid-19.
È una pandemia. Una malattia che ha colpito tutto il mondo, Antartide esclusa. I morti crescono in maniera esponenziale, i contagiati pure, i guariti non riescono a equilibrare i numeri. Impietosi.
Come impietoso è questo virus. Incredibile come un microscopico esserino possa essere così letale. Eppure lo è. Incredibilmente ci siamo scoperti fragili, deboli, impotenti.
Un’umanità in balia di un virus.
È inutile soffermarsi su dove sia partito il contagio. Ora c’è e viaggia veloce. Il governo italiano, va detto, è stato tra i primi a capire la gravità della situazione e ad adottare misure drastiche per il contenimento della malattia. Bisogna restare a casa. Si esce solo per comprovate esigenze lavorative, mediche e per inderogabili necessità. Non è un’esagerazione. Non è un capriccio. Il virus viaggia se ha degli ospiti che lo veicolano e quegli ospiti siamo noi. Non diamogli occasione di spargere altri morti. Non permettiamo che vinca. Atteniamoci alle disposizioni governative.
In casa ci si annoia? Forse. Non si ha niente da fare? Falso. Noi adulti abbiamo un senso di sopportazione e di sacrificio che dovremmo trasmettere ai bambini, loro sì, innocenti reclusi che rischiano la desertificazione umana e sociale. Non rapportandosi più con i loro coetanei rischiano uno scollamento dalla realtà. Aiutiamoli in questo frangente, doloroso e particolare, supportandoli con ogni mezzo. Non abbandoniamoli davanti al PC, alla TV o alla PlayStation.
Giochiamo con loro, aiutiamoli a esorcizzare le loro naturali e legittime paure con letture, canzoni.
Coinvolgiamoli in faccende di casa. Cuciniamo con loro. Creiamo pupazzi e burattini. Diamo spazio alla fantasia. Con i miei figli, ogni sera, allietiamo il vicinato suonando. Appuntamento fisso che riscuote un grande successo. È un modo come un altro per dire che ce la faremo, ne usciremo. Tutti insieme.
La speranza, in greco, Elpida, non deve mancare.
Torneremo ad abbracciarci e lo faremo più forte di prima.
Cristiana Lamanna

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