Riceviamo e pubblichiamo
É sicuramente curioso notare come, in due anni di genocidio, il Comune di Viterbo abbia trovato il modo di dare spazio sulla scena culturale della città a degli israeliani ma mai a una sola voce palestinese in nessun contesto.
Il silenzio del Comune di Viterbo, l’incapacità di discutere una mozione sul riconoscimento dello Stato di Palestina, l’assenza di anche una sola parola di solidarietà nei confronti del popolo palestinese, insieme con l’insistenza a invitare prestigiosi israeliani in città, sembra facciano capire che l’amministrazione ha deciso da che parte schierarsi e, di certo, non è dalla parte giusta della storia.
Veniamo ai fatti:
l’11 ottobre 2025, il Teatro dell’Unione a Viterbo ospiterà Shlomo Mintz, “uno dei più grandi violinisti e direttori d’orchestra del nostro tempo”, insieme a Luca Ranieri e Maria Cecilia Berioli, violista e violoncellista, con l’Orchestra delle Cento Città, in un evento co-organizzato dal Comune di Viterbo.
Shlomo Mintz è un cittadino israeliano che non si può sicuramente identificare come un dissidente dello Stato di Israele, uno Stato, che è bene ribadire, commette genocidio da due anni, occupa le terre palestinesi dal 1948 e sottopone la popolazione indigena a violenze ed apartheid da quella data.
Proprio a questo proposito, il violinista nel 2008 si è esibito a Milano per la celebrazione dei sessant’anni della fondazione dello Stato di Israele, o forse potremmo anche dire la celebrazione della Nakba (letteralmente “la catastrofe”) per il popolo palestinese.
Mintz non sembra poi rinnegare la bandiera del suo Stato, esposta nella bio del suo profilo instagram (un profilo attivo e molto utilizzato) insieme a quella degli Stati Uniti d’America e, da un suo commento sui social, si evince che il 4 e il 5 ottobre ha suonato in Israele con la Israel Chamber Orchestra.
Si delinea quindi il profilo di un israeliano che non mette in dubbio il suo Stato e, occasionalmente, lo celebra anche.
Mentre lo Stato di Israele continua a massacrare il popolo palestinese, l’unica posizione accettabile da parte di un cittadino israeliano è come minimo la dissidenza, tutto il resto è una dichiarazione di complicità.
Sembra quindi quantomeno inopportuno ospitarlo in città, nel teatro comunale, con l’appoggio e il sostegno del Comune di Viterbo e della sua fondazione di bancaria, la Fondazione Ca.Ri.Vit. [1]
L’appoggio da parte del Comune di Viterbo a questo evento si inserisce in un quadro forse un po’ più ampio.
A giugno la città di Viterbo ha organizzato e ospitato un grande evento internazionale: il Festival dell’Architettura – Beauty and the built landscape dal 16 al 21 giugno 2025. Il festival ha visto la partecipazione di oltre 100 relatori provenienti da università e istituzioni accademiche di 5 continenti, tra cui anche 5 relatori da varie università israeliane.
E, se in generale risulta di cattivo gusto invitare docenti israeliani a parlare di bellezza e urbanistica mentre in Palestina sono in corso genocidio, urbanicidio e scolasticidio, gli organizzatori del convegno non si sono fermati lì! Infatti, tra gli invitati figuarava anche Hanan Peretz, architetto e, tra le varie cose, lecturer presso l’Ariel University, università fondata in colonie illegali nei Territori Palestinesi Occupati, in contrasto con la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia.
L’arte e la cultura possono amplificare voci, creare immaginazioni e aprire squarci nella realtà.
Ora più che mai abbiamo bisogno delle voci dellə artistə palestinesi!
E noi, da parte nostra, siamo moralmente chiamatə a supportare e a far spazio a queste voci, un obbligo morale che l’amministrazione comunale non solo sembra ignorare, ma anche riempire con eventi che non fanno che confermarne, nel migliore dei casi, l’ignavia, nel peggiore, la complicità.
Questo si inserisce in un quadro di immobilismo comunale, in cui si ribadisce l’incapacità da parte dell’intero Consiglio comunale di discutere una mozione sul riconoscimento in
dello Stato di Palestina in tempi congrui, che si unisce all’assenza di qualsiasi tipo di segnale a fronte di una mobilitazione permanente che dal 17 settembre anima piazza del Comune.
Si attende metà ottobre con la speranza che venga approvato un testo soddisfacente, anche se si hanno poche speranze, data la ricerca di compromesso tra la mozione sul riconoscimento dello Stato di Palestina e quella irricevibile e tragicomica sul riconoscimento dello Stato di Israele da parte dei paesi arabi presentata da 4 consiglieri di Fratelli d’Italia.
[1] Il progetto nella sua totalità è sostenuto e condiviso dai Comuni di Rieti, Viterbo e Civitavecchia e dalle rispettive Fondazioni di origine bancaria: la Fondazione Varrone, la Fondazione Ca.Ri.Vit. e la Fondazione Ca.Ri.Civ. Mintz si esibirà infatti il 10 a Rieti e il 12 a Civitavecchia.
Lettera firmata


























