La tradizionale e suggestiva fiaccolata dei vitorchianesi che omaggiano l’Arcangelo

La mattina dell’8 maggio le vie del borgo sospeso della Tuscia sono in fermento, una solenne processione, caratterizzata dal trasporto della statua del patrono accompagnata dalle confraternite con Cristi e lanternoni adorni di fiori e dalla Banda Fedeli di Vitorchiano (VT) si reca al santuariodi San Michele per la messa in suo onore, seguita da un gran numero di fedeli. Da Piazza Roma, attraversa “Porta Tiberina” raggiungendo su un colle il rifugio eremitico dedicato al patrono.
Nella notte un fiume di fiaccole ripercorre il sentiero luccicando e illuminando le mura rocciose del Borgo Sospeso, scivola zigzagando fendendo l’oscurità scendendo nella valle e risalendo fino al santuario. È la tradizionale e suggestiva fiaccolata dei vitorchianesi che omaggiano l’Arcangelo.
La storia narra che nel 1319 fu scelto San Michele Arcangelo come patrono di Vitorchiano, sembra che il sacerdote del tempo dopo un pellegrinaggio a Sant’Angelo del Gargano, luogo dell’apparizione, al suo ritorno portò una pietra dalla grotta sacra e con il consenso del vitorchianesi, costruì il piccolo santuario dedicato al Santo in cui custodirla e proclamó l’Arcangelo nuovo protettore del paese
Fino a non molto tempo fa, dopo la processione, accadeva la “Pacchia”, pranzo completo e gratuito che il Comitato dei festeggiamenti offriva a tutti i pellegrini, nei locali attigui alla chiesa.
Oggi rimane ancora l’usanza della “Poggiata” che consiste nel trattenersi dopo la cerimonia religiosa, a gustare le famose ciambelle all’anice e il buon vino che i “Festaroli” del Comitato Festeggiamenti San Michele Arcangelo. Vitorchiano offrono ai partecipanti.
Foto:  Affresco San Michele Arcangelo nella Chiesa della Madonna di San Nicola – Vitorchiano (VT) XVI sec.
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