La cumprunta e le due statue portate a spalla dai confratelli

di Maria Teresa Muratore

Dal XVII secolo fino ai nostri giorni, con la stessa emozione il racconto di una tradizione popolare che viene dal profondo sud. Quella Calabria che per l’autrice viterbese rappresenta la seconda casa.

 

L’altro giorno in televisione, una emittente locale, ha mandato in onda un servizio sulle confrontate: una tradizione popolare molto diffusa in Calabria che racconta l’incontro della Madonna col Cristo risorto.

Anche nel paese di Sant’Andrea è vivo ed emozionante questo evento che si ripete ogni Pasqua, qui la chiamano la “Cumprunta.”Le statue della Madonna e del Cristo risorto escono da due chiese diverse, la Madre di Gesù è coperta da un manto nero, il nero manto del lutto nasconde tutta la sua disperazione, solo la corona sulla testa tradisce la sua identità, potrebbe essere sennò una qualsiasi donna piangente accorata che vaga in cerca del suo amore perduto, solo le mani escono dal manto nero, protese in avanti, come se non si rassegnassero, sperassero ancora. Ci sono degli angeli, persone vestite da angeli, che corrono al suono del tamburo per le vie del paese, da una statua all’altra, per dire che hanno visto l’altro, che possono incontrarsi, e come per incanto a mezzogiorno, ai due estremi della lunga piazza centrale, appaiono insieme le due statue. La Madonna, sotto il velo nero, vede il Cristo risorto, allora il velo inizia piano a scostarsi dal suo viso, da tutta la sua persona, fino a cadere, è una Madonna bellissima, il viso dolcissimo incorniciato da lunghi boccoli biondi, il vestito dai ricami preziosi, guarda l’amato figlio e gli corre incontro e il figlio pure corre incontro alla madre, partono insieme, correndo, e si incontrano, finalmente, uno di fronte all’altra, in un abbraccio virtuale, si fermano, alla Madonna rimettono i suoi ori, gli orecchini e le collane. Le statue si mettono accanto per ricevere il popolo, in festa.

Di questo episodio i Vangeli non parlano, c’è scritto di Cristo risorto che incontra le donne, la Maddalena, gli apostoli, eppure vive questa tradizione popolare, come se la gente comune, la gente semplice del popolo, fosse sicura di questo incontro, e del resto, un figlio che per amore degli altri sacrifica se stesso come potrebbe non avere pena per il dolore straziante della sua mamma e non andare per primo da lei, a consolarla, a dirle sono qui, eccomi, sono tornato a salutarti, sono vivo, e tu lo sapevi.

E la Madonna, “mangiata” dal dolore, che aveva visto con i suoi occhi la persecuzione la sofferenza atroce l’agonia e la morte di suo figlio chissà se aveva in sé segreta la speranza di rincontrarlo, o se era una tremula certezza che come altre volte conservava nel suo cuore. Piccola grande donna in mezzo agli enormi avvenimenti che da sempre la contornavano. Maria, che enorme gioia devi aver provato alla vista di Gesù, del tuo Gesù, è giusto che i Vangeli non ne abbiano parlato, è giusto che il vostro incontro sia rimasto privato, intimo, solo le tue spalle raddrizzate i tuoi occhi sereni avranno attratto la curiosità di chi ti conosceva e dopo che Gesù apparve anche a loro ne capirono il motivo.

 

 

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