La classifica povvisoria de I luoghi del cuore vede il Lazio al primo posto, si vota fino al 10 aprile 2025

Fiume Farfa, Rieti, fonte portale I Luoghi del Cuore

 

Già 450.000 voti raccolti a meno di due mesi dal lancio del 12° censimento,uno dei migliori risultati iniziali mai registrati in vent’anni di programma che conferma il desiderio dei cittadini di curare e tramandare   il patrimonio di storia, arte e natura del Paese

Si vota fino al 10 aprile 2025  su iluoghidelcuore.it e sui moduli cartacei scaricabili dal sito.

 Nel LAZIO a oggi i luoghi ai primi posti della classifica provvisoria  e che hanno raccolto più di 1.000 voti sono:

 * Parco Pineta Sacchetti a Roma

* Laghetto del Parco degli Acquedotti a Roma

* Palude di Torre Flavia a Cerveteri (RM)

* Teatro delle acque di Villa Torlonia a Frascati (RM)

* Fiume Farfa a Rieti (foto copertina)

* Chiesa di S. Giuda Taddeo a Gaeta (LT)

 

A oggi il luogo nel Lazio al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it) è il Parco Pineta Sacchetti, importante pineta storica tra i quartieri Trionfale e Aurelio, una delle più estese aree ambientali di Roma nonché un’oasi naturalistica di grandissima importanza: vi sono state censite ben 600 specie vegetali e 71 specie di uccelli. Nulla resta del “Casino Nobile” realizzato nel Seicento da Pietro da Cortona per la famiglia Sacchetti, che nell’Ottocento, in rovina, ispirò molti pittori romantici. Il luogo e i suoi pini furono celebrati da Gabriele D’Annunzio, ma la Pineta conserva anche tracce dell’acquedotto di Traiano del II secolo d.C. Il Comitato “Aurelio per l’ambiente” si è attivato al censimento “I Luoghi del Cuore” per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza dell’area e sulla necessità di tutelarla attivamente promuovendo azioni di salvaguardia del verde.

Segue il Laghetto del Parco degli Acquedotti, uno dei polmoni verdi del quadrante sud-est della città di Roma, che si estende per circa 240 ettari e dal 1988 fa parte del Parco Regionale Suburbano dell’Appia antica. È un vero e proprio crocevia della rete idrica dell’antica Roma con gli imponenti resti di sei degli undici acquedotti che resero celebre la città: Anio Vetus, Marcia, Tepula, Iulia, Claudio e Anio Novus, con l’aggiunta dell’acquedotto Felice, ancora in uso per l’irrigazione. Ai margini del condotto di quest’ultimo, una diramazione alimenta un laghetto, in cui sono proliferate flora e fauna ma che negli ultimi anni si è molto impoverito. Il comitato “Retake Roma Parco degli Acquedotti”, che evidenzia la necessità di attuare una tutela costante di questo eccezionale paesaggio storico, partecipa al censimento I Luoghi del Cuore 2024 con un interesse particolare per l’area del laghetto, il cui sistema idrico andrebbe recuperato appieno, dalla presa d’acqua dall’acquedotto Felice all’emissione in un torrente.

Segue la Palude di Torre Flavia, che copre un’area umida di 48 ettari lungo la costa tra Cerveteri e Ladispoli (RM). Questa zona è fondamentale per la protezione degli uccelli migratori e conserva una delle ormai rare testimonianze dell’antico paesaggio costiero laziale, con le sue dune sabbiose e i laghetti. La palude è in parte separata dal mare da una sottile striscia di sabbia. I resti della Torre Flavia, ora isolati a causa dell’erosione, sono accessibili tramite un molo artificiale. Nonostante le difficoltà dovute alla bonifica e all’urbanizzazione, un impianto di piscicoltura sostenibile aiuta a mantenere l’ecosistema nel suo complesso e anche per questo motivo l’area è designata come Zona di Protezione Speciale e fa parte della Rete Natura 2000, a sottolineare l’importanza della conservazione della biodiversità. Il Comitato “I Custodi della palude di Torre Flavia” si è attivato al censimento per sollecitare una maggiore tutela e valorizzazione.

Sempre in alta classifica, troviamo il Ninfeo o Teatro delle Acque di Villa Torlonia a Frascati (RM), un capolavoro architettonico realizzato grazie alla collaborazione di tre architetti: Flaminio Ponzio, già progettista della Fontana dell’Acqua Paola sul Gianicolo, Carlo Maderno e Giovanni Fontana. Il Teatro delle Acque, ancora oggi ben conservato – a differenza della villa, distrutta nei bombardamenti del 1943 – si caratterizza per l’estetica raffinata e la complessa ingegneria idraulica: l’acqua della peschiera superiore viene incanalata lungo vasche digradanti, per poi zampillare dalla bocca di un grande mascherone alla base della scalinata principale. Le scalinate laterali, in forte pendenza, creano un collegamento tra l’area della peschiera e i piani inferiori. Acquistata da Scipione Borghese, la villa passò quindi alla famiglia Altemps e, successivamente, ai Ludovisi, sotto la cui direzione il ninfeo venne abbellito e ampliato dal Maderno, che aggiunse la facciata del ninfeo, arricchita da statue e nicchie, di grande impatto scenografico. Il comitato “Uniti per il Teatro delle Acque di Villa Torlonia” partecipa al censimento per sottolineare la necessità di alcuni interventi: oltre a una generale pulizia, l’installazione di un sistema di ricircolo delle acque per ridurre gli sprechi e garantire un funzionamento costante e il miglioramento dell’illuminazione notturna per valorizzare i giochi d’acqua.

Ampiamente segnalato anche il fiume Farfa che attraversa la Sabina a Rieti. Il Farfa rappresenta molto più di un semplice corso d’acqua affluente della riva sinistra del Tevere perché ha sempre segnato la storia di questo territorio. Citato nell’”Eneide” da Virgilio con il nome di Fabaris, Ovidio lo menziona invece come Farfarus nelle sue opere. Sulle sponde del fiume, sotto il Monte Acuziano, fu fondata nel VI secolo l’abbazia che porta il suo nome, divenuta un importante centro di potere e ricchezze durante il Medioevo. Le acque del Farfa, ricche di pesci, scorrono attraverso vari comuni e sono cruciali per l’approvvigionamento idrico di Roma, con la sorgente di Le Capore a Frasso Sabino, che fornisce oltre 4.000 litri al secondo all’acquedotto del Peschiera. Il fiume ha poi modellato il paesaggio circostante, creando luoghi suggestivi come le Gole del Farfa ed è connotato dai segni del suo sfruttamento storico, come i ruderi di antichi mulini e frantoi. La sezione finale del fiume, da Granica in poi, è protetta dalla Riserva Naturale Regionale Tevere-Farfa, la prima riserva naturale regionale d’Italia, istituita nel 1979. Il fiume Farfa, quindi, è un connubio di storia e natura, essenza della Sabina: per questo motivo il comitato “Per il Farfa Luogo del Cuore” si sta impegnando a sostenerlo nel censimento, promuovendone la salvaguardia in tutto il suo corso e una gestione ottimale.

Torna a essere votata, dopo i censimenti 2018 e 2020, la Chiesa di S. Giuda Taddeo a Gaeta (LT). Percorrendo la via Angioina a Gaeta, una strada stretta e quasi ferma nel tempo, fortemente evocativa di atmosfere medievali e ottocentesche, si incontra la piccola chiesa che, nonostante l’attuale stato di precaria conservazione, si distingue ancora per l’elaborata decorazione architettonica ispirata allo stile gotico. In posizione dominante, l’edificio spicca nel panorama della città osservata dal golfo antistante. La sua costruzione è frutto di una trasformazione, realizzata tra il 1855 e il 1856, della più antica chiesa di S. Onofrio e della canonica annessa, la cui proprietà da parte dell’Istituto gaetano di assistenza e beneficenza della SS. Annunziata è documentata fin dal 1489. La scelta dello stile neogotico è da mettersi in relazione con il restauro del vicino grande tempio di S. Francesco d’Assisi, realizzato dal Capitano del Genio militare borbonico Giacomo Guarinelli – autore del progetto della stessa chiesa – per volere del re Ferdinando II di Borbone. Il piccolo ed elegante edificio, in disuso da molti anni, rischia di crollare per la fatiscenza delle strutture e di subire trasformazioni che potrebbero snaturarne totalmente l’identità. Si auspica quindi un accurato restauro, in grado di restituire al monumento il suo valore di testimonianza di uno stile architettonico e di un’epoca storica di grande importanza per la città di Gaeta e per tutta l’Europa.

Manca una presenza della Tuscia, ma c’è tempo per farla rientrare.

 Per consultare la classifica provvisoria dei “Luoghi del Cuore” nel LAZIO: https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica?regione=12

È possibile filtrare le classifiche anche per Provincia, Comune o tipologia di luogo dalla pagina “Cerca un luogo” su www.iluoghidelcuore.it.

 

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