Il viaggio? È diventato social, pure quello

passaggio in auto condiviso

Il passaggio in auto si condivide a colpi di clic. Si chiama car pooling, in Italia si legge Blablacar, il popolarissimo sito, e app, che permette di offrire e trovare passaggi. Ma ti fidi? È la prima domanda che frulla in testa al profano del car pooling che: A si immagina di finire in macchina con un serial killer, B è meno social del previsto, nonostante facesse gli auguri a tutti, puntuale, su facebook. Se hai scelto la A, per iniziare, si prova una tratta breve, un Viterbo-Roma o un Bologna-Firenze. Se ti sei riconosciuto in B, si mette alla prova il tuo spirito social, quindi chatti per una volta offline ma soprattutto risparmi condividendo un viaggio che, sulle lunghe percorrenze, spesso costa meno della metà di un biglietto del treno.
Per familiarizzare con il conducente, sul sito ci sono foto (per chi è assiduo in rete, a colpo d’occhio un sorriso, un ritratto, un selfie, una posa da foto profilo suggeriscono maggiore o minore affidabilità), piccole biografie o testi con i motivi del viaggio, e ogni utente (conducente e passeggero) colleziona delle pagelle che aggiornano il suo pedigree di viaggiatore social. È un sistema di feedback che misura l’affidabilità  della persona (come guida, se risponde ai messaggi per mettersi d’accordo sul passaggio…).

C’è anche il viaggio rosa, offerto e riservato a sole donne. Sulle tratte blablacar trovi di tutto e alla fine capita spesso di raccontarsi con quella sincerità sfacciata del “tanto non ti rivedo più”. C’è  Silvia, 32 anni, che scende a Vitorchiano, dove abita la sua famiglia, e che da due anni vive in Cina. Ci sono giovanissimi impiegati di banca e assicuratori milanesizzati con destinazione Tobia. Ci sono pattuglie di militari che lavorano al nord ma hanno le famiglie “giù”. Francesco che è siciliano, si è trasferito a Milano, ma vivrebbe a Viterbo  dove è rimasto folgorato dal festival Caffeina. C’è Giulia, sguardo languido e un cuore punk. Durante il viaggio viene fuori che è la figlia della lettrice di tedesco del liceo linguistico Santa Rosa. Ci sono studentesse universitarie che ripassano, fricchettoni canadesi in luna di miele, il musicista israeliano che cammina a piedi nudi e per salvarsi dal servizio militare ha ottenuto il certificato di disagio mentale, i grillini in marcia verso il Circo Massimo, il rifugiato siriano che ha lasciato moglie e figli in Libano, attori in erba con i denti bianchissimi, gli over 45 a cui un bel giorno l’azienda ha comunicato che per colpa della crisi tutti gli amministrativi  sarebbero stati trasferiti a Milano o licenziati.

E allora per tornare a trovare più spesso la famiglia e non bruciarsi mezzo stipendio in autostrada e benzina, si va su Internet e ci si iscrive anche a Blablacar.

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