Il saluto a Samuele Orlandini, il suono delle campane per un angelo che è volato in paradiso

Il funerale Samuele Orlandini

Quando il feretro, alle 15,30, arriva dinanzi alla chiesa di San Michele il sagrato è già gremito, all’interno soltanto posti in piedi. Canepina intera si appresta a consegnare l’ultimo saluto ad uno dei suoi figli prediletti: Samuele Orlandini stroncato da un brevissimo per quanto crudele male all’alba dei vent’anni.  La bara in legno chiaro, seguita dai genitori Sonia e Paolo e dai fratelli Samantha e Simone, fa ingresso nel tempio mentre le campane suonano a festa. “Un suono – spiega il parroco, Gianluca Scrimieri, durante l’omelia – che vuole significare che un angelo è volato in paradiso. Continua però ad essere accanto a noi e ci dà speranza, pure se stiamo piangendo e c’è rabbia. Ci chiediamo perché? Perché? Perché?”. Alla destra dell’altare gli amici di Samuele: in piedi, impassibili, verosimilmente inebetiti da un dolore silente e per questo ancora più acuto. A sinistra, al primo banco i genitori di Samuele, la sorella, il fratello: le lacrime si consumano nei loro cuori. La chiesa offre soltanto qualche posto in piedi. E poi fuori ancora in tantissimi a salutare per l’ultima volta il caro Samuele. (L. C.).

 

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