Il principe dimenticato di Hazanavicius, essere genitori ed eroi agli occhi dei propri figli

di Nicole Chiassarini

Il principe dimenticato è una commedia francese di Michel Hazanavicius, disponibile su Amazon Prime Video e sul grande schermo dal 1° luglio 2020. Un film per bambini che parla agli adulti, e cerca di consolarli da quell’inevitabile cambio di ruolo nella vita dei propri figli.

Di giorno Djibi (Omar Sy) è un modesto guardiano di un parcheggio, ma di notte è l’intrepido eroe di un mondo incantato. Vedovo e padre della piccola Sofia, ogni sera inventa per lei incredibili fiabe con castelli, fate e draghi. Così la sua controparte fantastica ogni sera rispolvera il mantello e diventa il suo principe azzurro. Ma la piccola Sofia cresce e diventa adolescente, cominciando a preferire il suo compagno Max.

Crescere, conoscere nuove amicizie e amori è l’avventura più grande per la ragazza, ma per Djibi rappresenta una violazione alle regole, così per il principe sarà un enorme problema. Ma a svegliarlo ci penserà Clotilde, la loro vicina di pianerottolo.

L’intento del regista francese è chiaro fin dall’inizio: è sempre difficile vedere i propri figli crescere ed essere detronizzati da qualcun altro. Ma è importante impegnarsi per rendere questa inevitabile fase meno traumatica per i grandi e più semplice per i piccoli.

Il principe dimenticato rispecchia a pieno questo sentimento, e lo fa prendendo ispirazione da film Disney/Pixar. In particolare il modello di riferimento è quello di Inside Out, ma al posto dei ricordi della bambina, abbiamo quelli del padre, il quale crea nella sua mente una specie di Hollywood, con tanti personaggi che fino all’inizio dell’adolescenza, hanno caratterizzato le storie della buonanotte alla figlia.

A mandare avanti la trama c’è quella patina disneyana che si rispecchia nei sono i buoni sentimenti, nei colori sgargianti, nella musica e nei costumi tipici fiabeschi.

Allo stesso tempo, il mondo immaginario può rappresentare una provocazione velata al mondo del cinema e ai suoi meccanismi. Infatti, nonostante la trama lineare sul rapporto tra padre e figlia, Il principe dimenticato mostra quello che può essere il mondo degli attori dimenticati, che hanno vissuto una fama passeggera.

Il film, seppur con una trama molto semplice e con un lento decorso degli eventi, riesce a destare il giusto interesse, e non solo per gli spettatori più piccoli. In definitiva, il film è godibile e riesce a destare interesse anche nei più grande, in particolare genitori che inevitabilmente dovranno fronteggiare questa difficile fase con i figli.

La qualità della recitazione è sostanzialmente buona ma, forse a causa di una sceneggiatura troppo lineare e scanzonata, non arriva mai sforare nell’eccellenza. Omar Sy, invece, si conferma un attore estremamente versatile offrendo una performance capace di alternare fluidamente il registro reale con quello delle fiabe.

La qualità dei pochi effetti speciali messi in atto nel corso della storia di Hazanavicius risulta appena discreta, rendendo quei pochi momenti non troppo apprezzabili dal punto di vista tecnico.

Il principe dimenticato è un’avventura interiore che diverte i bambini e fa crescere i genitori. Hazanavicius tocca sicuramente una tematica importante e lo fa creando un senso profondo di nostalgia grazie alle ambientazioni fiabesche. L’esperienza è godibile e la doppia storia, nonostante alcuni difetti tecnici, risulta efficace, soprattutto se visto in famiglia.

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