Il pianista Marco Sensi: passione, poesia, visionaria malinconia

di Nicole Chiassarini

IO AL PIANOFORTE COPERTINA CD

L’imprenditore Marco Sensi, con il suo gruppo gestisce le Terme dei Papi a Viterbo di cui è stato fondatore il padre Socrate.

Una figura quella di Marco sempre ben custodita, defilata nell’apparire, solo se in interventi calibrati. Ha tenuto sempre a ribadire che l’imprenditore si occupa di marketing e comunicazione. Poi in sordina scopriamo il musicista, quel suo aspetto sensibile che dice altro ben più importante di lui.

 Innanzitutto quando ha cominciato a strimpellare il pianoforte?

La passione viscerale per i tasti bianchi e neri l’ho avuta fin da bambino; già a 5/6 anni suonavo quella che si chiamava la “pianola” che mi avevano regalato i miei per qualche ricorrenza; poi, da più grandino mi hanno permesso di accostarmi agli studi musicali con la mitica professoressa Nava; ho fatto con lei molti anni di studi classici fino ad arrivare a buoni livelli, ma la mia passione era comporre cose mie, far uscire quello che mi veniva in quel momento.

Da dove arriva la sua musica?

A volte mi siedo al pianoforte senza sapere cosa verrà fuori; comincio a suonare liberamente fino a quando sento qualcosa che mi prende e che provo poi a sviluppare; altre volte mi metto al pianoforte con un sentimento nel cuore che cerco di esprimere con le note.

Come escono le sue creazioni? Da uno stato d’animo, da una emozione, da un ricordo recondito?

Lo stato d’animo è fondamentale; possono anche passare lunghi periodi senza toccare il pianoforte, poi cambia qualcosa e vengo calamitato, proprio attratto dal pianoforte, come se avessi tanto da raccontare. Mi piace poi esprimere le emozioni che tutti nella vita prima o poi viviamo attraverso l’espressione della musica; mi piace vivere quell’emozione ascoltando poi quello che è uscito.

 Quando è stata la prima esibizione?

In pubblico nell’estate del 2019; un toccante concerto su una terrazza difronte al mare al tramonto. C’erano parenti e qualche amico; quasi mi sembrava disturbare con un invito per una cosa che pensavo potesse essere anche un sacrificio per chi avesse avuto poi la gentilezza di venire. È stato invece molto bello, e finalmente per la prima volta ho potuto sentire le mie composizioni suonate con una vera orchestra.

 Si è esibito più volte all’Auditorium Conciliazione, come è iniziato il suo percorso intrigante e completo?

Il concerto sul mare al tramonto rimase uno dei miei più bei ricordi e tutto sembrava finito lì. Poi, qualche anno dopo, parlando con un mio caro amico, espressi l’idea e la voglia di rifare qualcosa del genere; Fu a lui, e gli sarò sempre grato, che venne l’idea di accompagnarmi da certi amici, titolari di una famosa agenzia di spettacolo. Furono molto gentili, un’accoglienza ottima ma formale, fin quando per concludere l’incontro, il titolare mi chiese di far sentire qualcosa dalla mia pennetta USB che avevo con me per l’occasione. A quel punto qualcosa cambiò. Uno di loro in particolare, oggi mio grandissimo amico, disse “ma con queste musiche dobbiamo fare un concerto”… e da lì siamo finiti all’Auditorium Conciliazione di Roma.

Al centro ha messo l’inclusione, la beneficenza è stata una scelta casuale?

Che il concerto avesse scopo di sostegno a una causa sociale è stato da subito chiaro. È stata il motivo trainante di tutto.

È intervenuto a favore dell’associazione “Angeli per un giorno.. Ce la presenta?

Una bellissima organizzazione di giovani universitari volontari che si prendono cura per un’intera giornata (anche più giornate nel corso dell’anno) di piccoli bambini che vivono in case famiglia. Ho visto io personalmente in una di queste giornate la gioia negli occhi di questi bambini che vedono il proprio “Angelo” come un fratello più grande con il quale giocare, correre, scherzare; È stata una giornata per me molto emozionante. Con il ricavato che generosamente il pubblico presente ha donato sono state acquistate biciclette, risistemato un campetto da calcetto, altalene, e anche lavatrici, un pc, una caldaia, un set di piatti, ed una asciugatrice.

Vincenzo Ceniti un critico qualificato della Tuscia a suo riguardo ha scritto:

le eccellenze non sono solo quelle riferite a opere d’arte e monumenti, ma anche ad altre realtà che contribuiscono ad accrescere le notorietà del nostro territorio

Si sente una eccellenza, un talento? E oggi da uomo maturo chi privilegia l’imprenditore o il musicista?

Forse un po’ di talento mi è stato donato; L’avrei dovuto sviluppare senz’altro meglio e con maggiore sacrificio. Come sappiamo saper sviluppare un talento è anche un dovere. Io, in questo caso, ho la scusa del lavoro che mi ha assorbito tanto tempo e spesso ha influito sullo stato d’animo. Oggi, se potessi, privilegerei il musicista.

Quando è previsto un bel concerto al teatro Unione del pianista Marco Sensi?

Sono troppo conosciuto a Viterbo come imprenditore; “quello delle Terme”. Avrei timore davanti ai miei concittadini. A Roma non mi conosce nessuno e ce l’ho fatta. Qui a casa non saprei.

È la frase tratta da Novecento ne La leggenda del pianista sull’oceano:
“Tu pensa un pianoforte: i tasti iniziano, i tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti! Non sono infiniti loro. Tu sei infinito. E dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita. Questo a me piace, in questo posso vivere”.

Anche per il pianista Marco Sensi quella tastiera è infinita?

Sono parole vere, come è senz’altro vero che la musica è infinita. Quello che mi ha dato la forza di esibirmi è proprio questo; la musica è infinita come sono infiniti i gusti musicali. Non pretendo di piacere per forza, sono felice se la mia musica arriva a toccare il cuore anche soltanto di una persona.

 Buon ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=O0mD8XbO5ag

 

ANGELI PER UN GIORNO CONCERTO AUDITORIUM CONCILIAZIONE (FOTO DI LEONARDO PUCCINI)              ANGELI PER UN GIORNO CONCERTO AUDITORIUM CONCILIAZIONE (FOTO DI LEONARDO PUCCINI)

 

Marco Sensi in ufficio

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